“Il fatto non sussiste”. Con questa formula il gup del Tribunale di Catanzaro, Giulio De Gregorio ha prosciolto da tutte le accuse l’ex presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, indagato nell’ambito dell’inchiesta “Lande Desolate” su una serie di presunte irregolarità nella gestione di alcuni appalti pubblici: l’avio superficie di Scalea, l’impianto sciistico di Lorica e la realizzazione di piazza Bilotti a Cosenza. La Procura di Catanzaro aveva chiesto la condanna a quattro anni e otto mesi di reclusione. Le ipotesi accusatorie sono state smontate punto per punto dai legali difensori dell’ex governatore, gli avvocati Armando Veneto e Vincenzo Belvedere, che nel corso delle loro discussioni hanno chiesto e adesso ottenuto la piena assoluzione del loro assistito “perché il fatto non sussiste”. Con la stessa formula sono stati assolti l’ex assessore regionale Nicola Adamo e la deputata del Partito democratico Enza Bruno Bossio.
“Lande desolate”
“Lande desolate”
Le posizioni degli altri imputati che hanno scelto il rito ordinario saranno discusse il prossimo 7 ottobre. Alla base dell’inchiesta ci sarebbe un presunto “accordo illecito” tra il direttore dei lavori di Piazza Bilotti Francesco Tucci, Adamo e Bossio finalizzato a ritardarne i lavori per sfavorire il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. In cambio, la ditta di Barbieri avrebbe ottenuto un finanziamento extra di oltre quattro milioni di euro (delibera di Giunta regionale del 13 maggio 2016) per completare i lavori delle piste da sci di Lorica, in Sila. L’obiettivo, dunque, sarebbe stato quello di un tornaconto politico: impedire al sindaco Occhiuto di inaugurare la nuova piazza. (mi.fa.)