di Gabriella Passariello
Doppi incarichi, presunte anomalie nell’ambito dell’attività di progettazione di interventi di bonifica dei siti inquinati della Regione Calabria e asserite irregolarità nelle gare di appalto per gli affidamenti dei servizi di caratterizzazione-progettazione gestite dai comuni calabresi interessati dagli stessi interventi. La Procura di Catanzaro ci vuole vedere chiaro e ha aperto un fascicolo di inchiesta al momento contro ignoti su presunti appalti pilotati, per verificare l’esistenza di eventuali ipotesi di reato, spedendo i carabinieri in Regione per acquisire le carte dei lavori svolti da un dipendente dell’Ufficio bonifiche e la documentazione afferente a due società cooperative, per le quali il professionista avrebbe svolto la quasi totalità dei progetti preliminari o piani di caratterizzazione per i comuni calabresi. Ma c’è di più.
Doppi incarichi, presunte anomalie nell’ambito dell’attività di progettazione di interventi di bonifica dei siti inquinati della Regione Calabria e asserite irregolarità nelle gare di appalto per gli affidamenti dei servizi di caratterizzazione-progettazione gestite dai comuni calabresi interessati dagli stessi interventi. La Procura di Catanzaro ci vuole vedere chiaro e ha aperto un fascicolo di inchiesta al momento contro ignoti su presunti appalti pilotati, per verificare l’esistenza di eventuali ipotesi di reato, spedendo i carabinieri in Regione per acquisire le carte dei lavori svolti da un dipendente dell’Ufficio bonifiche e la documentazione afferente a due società cooperative, per le quali il professionista avrebbe svolto la quasi totalità dei progetti preliminari o piani di caratterizzazione per i comuni calabresi. Ma c’è di più.
A caccia di riscontri. Le indagini sono orientate a trovare riscontri su quella che per ora resta solo un’ipotesi: accertare se le società si sono divise “la torta” degli appalti di bonifica in tutte le fasi: dalla caratterizzazione, alla progettazione fino all’assistenza alle imprese vincitrici, con l’aiuto del dipendente regionale, mettendo fuori gioco alcune aziende e ammettendo solo quelle che avrebbero consentito alle due società, nel mirino della Procura, di beneficiare successivamente delle consulenze. Al vaglio degli inquirenti anche eventuali complicità di altri dipendenti regionali, che potrebbero aver favorito questo sistema con farlocchi capitolati speciali, consentono la partecipazione alle gare di bonifica a imprese non iscritte al previsto Albo nazionale Gestori ambientali per la categoria 9, relativa alla bonifica di siti inquinati.