“Signor Ministro, con onestà intellettuale e senso di responsabilità dobbiamo riconoscere che non è possibile scaricare sulle spalle di un manipolo di magistrati giudicanti la responsabilità di smaltire il carico enorme proveniente dagli incidenti cautelari conseguenti alle maxi-operazioni. Vieppiù se si analizza la estensione geografica del Distretto di Corte di appello di Catanzaro e si prende atto delle migliaia di fascicoli iscritti ordinariamente ogni anno in materia di riesame personale e reale, appelli cautelari, istanze di prevenzione personale e patrimoniale, ablativa e non. Affari che, per essere esaminati e valutati, tutti, con la dovuta attenzione, richiederebbero almeno il triplo delle risorse rispetto a quelle al momento concretamente in organico”. E’ questo il passaggio più sentito della lunga e articolata lettera inoltrata al ministro della Giustizia è firmata dal Coordinamento delle Camere Penali Calabresi.
“Le rivolgiamo, quindi, un accorato appello perché (almeno) su questo terreno ponga rimedio con la dovuta tempestività, considerata l’incidenza che il sottodimensionamento di organico produce e concorre a produrre sullo stato di salute della giurisdizione e, quindi, sui diritti di libertà”.
“Le rivolgiamo, quindi, un accorato appello perché (almeno) su questo terreno ponga rimedio con la dovuta tempestività, considerata l’incidenza che il sottodimensionamento di organico produce e concorre a produrre sullo stato di salute della giurisdizione e, quindi, sui diritti di libertà”.
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