“Aquamala”, al via gli interrogatori di garanzaia. La posizione di Giovanni Passalaqua

ndrangheta impresa

(D.C.) – Dopo l’operazione “Acquamala”, condotta avantieri con una serie di arresti in tutta Italia e 57 persone indagate per aver costituito o fatto parte a vario titolo di una presunta rete di spaccio di droga fra Crotone e Catanzaro, sono iniziati oggi gli interrogatori di garanzia.

Fra gli accusati sentiti – assistito dagli avvocati Anselmo Mancuso ed Elisabetta Gualtieri – anche il 54enne Giovanni Passalaqua (alias “U Gigliotti”), per cui sono stati disposti gli arresti domiciliari. Il soggetto in questione ha inteso rispondere alle domande del Gip Matteo Ferrante mentre il difensore Mancuso (presente anche in sostituzione della collega Gualtieri) ha contestato l’applicazione dell’art. 74 del Testo Unico sugli Stupefacenti (Associazione finalizzata al traffico illecito di tali sostanze), dal momento che si è optato per la detenzione domiciliare a carico del suo assistito.

Fra gli accusati sentiti – assistito dagli avvocati Anselmo Mancuso ed Elisabetta Gualtieri – anche il 54enne Giovanni Passalaqua (alias “U Gigliotti”), per cui sono stati disposti gli arresti domiciliari. Il soggetto in questione ha inteso rispondere alle domande del Gip Matteo Ferrante mentre il difensore Mancuso (presente anche in sostituzione della collega Gualtieri) ha contestato l’applicazione dell’art. 74 del Testo Unico sugli Stupefacenti (Associazione finalizzata al traffico illecito di tali sostanze), dal momento che si è optato per la detenzione domiciliare a carico del suo assistito.

L’avvocato ha quindi chiesto l’irrogazione del 73 dello stesso T.U. al fine di attestare la lieve entità e la particolare tenuità del fatto, mettendo pure in rilievo la mancanza di condotte rispetto a quanto previsto e punito in quest’ultimo articolo.

Il penalista ha infine dedotto la  violazione del principio di proporzionalità della misura cautelare applicata, rimarcando anche che trattandosi di asseriti reati risalenti al 2015 mancherebbero dunque i requisiti essenziali del pericolo di fuga, della reiterazione della condotta e dell’inquinamento probatorio. Il competente giudice si è riservato. 

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