“Jean Modigliani (1919-1984), la figlia del celebre artista labronico di cui ricorre, nel 2020, il centenario della morte, volle donare all’Italia gli Archivi Legali Modigliani: migliaia di documenti, libri e manufatti appartenuti a Modì o legati in qualche modo alla sua opera e da lei raccolti in circa un quarantennio. Alla cerimonia che sanciva il trasferimento di quel patrimonio straordinario all’Archivio di Stato di Roma presenziarono le più alte cariche dello Stato ma, come dimostrato nel saggio “L’affare Modigliani” (Chiarelettere 2019) di Mondini-Loiodice, nulla fu realmente depositato in quell’Istituto”. Lo afferma, in una nota, Margherita Corrado, senatrice del M5S e componente della Commissione Cultura.
“Un privato – spiega – ben noto alle aule di giustizia, ma da sempre sconosciuto al Fisco, detiene tuttora gli Archivi senza che il MiBACT o altri, a nome del Paese, gliene chieda la restituzione: l’Italia è così poco attenta al proprio patrimonio culturale da ‘permettersi’ anche questo. Traendo spunto dalla vicenda paradossale degli Archivi Legali Modigliani, mi chiedo e ho chiesto ufficialmente alle Direzioni Generali del MiBACT se esista e da chi si tenuto/aggiornato l’elenco delle opere d’arte di proprietà statale, d’ogni tipo e cronologia (dai reperti archeologici al contemporaneo), che impreziosiscono migliaia di uffici di rappresentanza a Roma come altrove nella Penisola e anche all’estero.
Ignorare l’esistenza e la consistenza di detto patrimonio di beni mobili – spiega Corrado – significa, infatti, trattare quelle opere come meri complementi d’arredo, lasciandole in balia degli uomini e degli eventi ben oltre i limiti del buon senso e senza avere contezza della perdita irreparabile rappresentata dal deterioramento/scomparsa di siffatte espressioni tangibili della memoria e dell’anima del Paese”.
Redazione Calabria 7
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