“L’anatra non è più zoppa”. E’ la frase che sintetizza il lancio del Fiorita-bis, quello che il sindaco di Catanzaro definisce “il rinnovato patto per la città tra progressisti e moderati”. Un bicolore che nasce sull’asse Cambiavento-Noi Moderati e, più in particolare, sull’intesa tra Nicola Fiorita e Antonello Talerico. È la “maggioranza del 27 giugno” di un anno fa rivista e corretta in base agli spostamenti avvenuti all’interno del Consiglio comunale dove nel corso di questi mesi si sono registrati parecchi cambi di casacca con l’opposizione che ha perso gradualmente pezzi e l’area di Talerico che si è ingrossata fino a diventare maggioranza all’interno della maggioranza rivendicando più spazio nell’esecutivo.
La Giunta “CambiaMò” e la stoccata a Casalinuovo
“Bisognava curare questa anatra zoppa”, dice Nicola Fiorita azzeccando la metafora giusta. Un intervento ritenuto “necessario” per dare stabilità all’azione amministrativa. “C’è un rafforzamento e ampliamento di quella maggioranza che io definisco del 27 giugno con la quale – sostiene il sindaco – grazie al contributo leale dell’ala guidata da Antonello Talerico abbiamo vinto le elezioni. Se alcuni consiglieri eletti nelle liste che sostenevano il candidato Donato hanno ritenuto di aderire a un’altra proposta politica lo hanno fatto in perfetta autonomia ritenendo inadeguata la posizione assunta da alcuni partiti del centrodestra finalizzata a mettere in difficoltà il sindaco”. Fiorita ha poi ricordato che la collaborazione tra Cambiavento e il gruppo di Talerico risale al 2017: “Se qualcuno oggi storce il naso per questo rinnovato patto per la città tra progressisti e moderati non ha avuto lo stesso atteggiamento schizzinoso quando andavamo insieme al ballottaggio e vincevamo portando questa grande ventata di novità nel palazzo”. Una frecciata che sembra indirizzata ad Aldo Casalinuovo, l’assessore all’Ambiente rimosso da Fiorita. “Non vorrei – aggiunge – che qualcuno misurasse le vicende politiche solo in misura delle sue ambizioni personali e ritenesse utile il progetto solo se si è protagonisti”.
Porte aperte al gruppo di Azione
Per il sindaco “non cambia nulla” e non vi è “nessun pericolo di snaturamento”. Il programma resta lo stesso con qualche arricchimento in più. Poi smentisce le ricostruzioni che vogliono uno spostamento dell’asse a destra: “Io resto un sindaco progressista che non ha rinunciato in questi anni alla sua libertà e alle sue battaglie. Le azioni lo dimostrano: la presidenza affidata a Gianmichele Bosco, la presenza in questo asse politico di Pd, Cinquestelle e tante forze di sinistra. C’è una rappresentanza in Giunta che è cresciuta con la presenza dell’area moderata. Un allargamento necessario per dare stabilità”. Parole di miele verso il gruppo Donato nei confronti del quale le porte restano aperte. “Mi sarebbe piaciuto che entrasse a far parte di questa maggioranza il gruppo di Azione. Ci siamo incontrati, abbiamo avuto delle interlocuzioni ma non sono sfociate in un ingresso in Giunta. Io credo e spero che nei prossimi mesi sulle pratiche e sulle questioni più importanti si possa avere una convergenza in Consiglio”. E il Partito democratico? Fiorita dribbla la domanda ed evita l’imbarazzo. Quanto alla nuova Giunta conferma il paragone con la Nazionale di Bearzot. Quella di fine ciclo del 1986? “No, quella del 1982 con Conti al posto di Causio”.
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