Due fratelli di 30 e 33 anni rispettivamente, il primo domiciliato a San Ferdinando e il secondo a Rosarno, sono stati arrestati stamattina dai finanzieri della Compagnia di Reggio Calabria – coadiuvati da unità cinofile della Compagnia Pronto impiego – con l’accusa di cessione e detenzione di droga ai fini dello spaccio e d’illecita detenzione d’armi da sparo, armi clandestine, armi non commerciabili in Italia e munizioni.
I due gestiscono un avviato autosalone della zona. La custodia cautelare in carcere è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Palmi, su proposta della Procura retta da Ottavio Sferlazza, al termine di complesse attività investigative coordinate dal pm palmese Daniele Scarpino.
I due gestiscono un avviato autosalone della zona. La custodia cautelare in carcere è stata disposta dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Palmi, su proposta della Procura retta da Ottavio Sferlazza, al termine di complesse attività investigative coordinate dal pm palmese Daniele Scarpino.
Nel gennaio scorso, un primo intervento dei finanzieri reggini già aveva portato all’arresto in flagranza di reato del 57enne rosarnese padre dei due fratelli per i quali sono scattate le manette oggi, oltre al sequestro di due chili di marijuana e di un chilo e 200 grammi d’hashish e di quattro pistole semiautomatiche e 140 proiettili.
Le perquisizioni che fecero seguito ad appostamenti e verifiche svolte in quell’occasione consentirono di scovare e poi sequestrare la droga: era nascosta sotto un gran cumulo di sabbia, in uno dei terreni adiacenti alla sede dell’autosalone.
In seguito, emerse chiaramente il coinvolgimento dei due figli dell’arrestato: ormai ricomposto per intero il “quadro” delle attività che vedono al centro un ricco smercio di stupefacenti, è stata chiesta e ottenuta la custodia cautelare anche per loro.