Arrestati in Sud America due latitanti ritenuti i boss dei finti bonus Covid

Il commercialista è stato arrestato all’aeroporto di Medellin, dove si stava temporaneamente recando, ed è attualmente detenuto nelle carceri di Bogotà

Un imprenditore di Barletta ed un commercialista di Bisceglie sono stati arrestati in Sud America, dove erano latitanti, a seguito degli sviluppi di un’inchiesta della Guardia di Finanza di Rimini, che lo scorso gennaio aveva già eseguito 35 misure cautelari e oltre 80 perquisizioni in Emilia Romagna, Abruzzo, Basilicata, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Puglia, Sicilia, Toscana, Trentino e Veneto. Fu colpito un articolato sodalizio criminale con base operativa a Rimini, ma ramificato in tutto il territorio nazionale, composto da 56 associati e 22 prestanome, indagati con l’accusa di aver frodato lo Stato italiano per 440 milioni di euro commercializzando falsi crediti di imposta, i cosiddetti “bonus”, introdotti tra le misure di sostegno emanate dal Governo durante la fase più acuta dell’emergenza covid.

Latitanti in Sud America

Latitanti in Sud America

Solo due indagati erano riusciti a sottrarsi alle misure, vale a dire il capo del ramo pugliese dell’organizzazione ed un commercialista: pochi giorni prima dell’esecuzione dell’ordinanza erano volati a Santo Domingo ed in Colombia per una breve vacanza ma, venuti a conoscenza della retata, avevano deciso di non rientrare più in Italia, convinti di essere ormai al sicuro in quel paradiso tropicale. Ma gli inquirenti hanno richiesto al Ministero della Giustizia italiano l’emissione di un mandato di arresto internazionale e, così, il commercialista è stato arrestato all’aeroporto di Medellin, dove si stava temporaneamente recando, ed è attualmente detenuto nelle carceri di Bogotà in attesa delle procedure di estradizione. L’imprenditore era invece a Santo Domingo, dove è stato fermato dopo un accurato pedinamento effettuato dalla polizia dominicana: aveva con sé numerosi telefoni cellulari, varie schede telefoniche di diversa nazionalità e oltre dieci carte di credito e denaro contante tra euro, dollari, pesos colombiani e dominicani per circa 6 mila euro. Lui è già stato fatto rientrare in Italia e adesso è ristretto presso la casa circondariale di Rimini.

© Riproduzione riservata

TI POTREBBE INTERESSARE
Messa in sicurezza l’area, è stato chiuso al traffico il tratto interessato dal rogo per il tempo necessario alle operazioni di spegnimento
Il governatore: "La nostra terra ha vitigni eccellenti e tante piccole cantine"
Ordinato sacerdote nel 1936 fu membro per sedici anni della Compagnia di Gesù, insegnando filosofia e teologia
Sul posto il personale medico del 118 ed i carabinieri per i rilievi del caso, assieme a squadre dell'Anas
Le osservazioni in vista della conferenza di impatto ambientale
L'aspirante primo cittadino parla anche delle "condizioni disagevoli per l’erogazione delle prestazioni" e del "sovraccarico di lavoro"
Il più grande festival della regione, dall’anima itinerante e dal respiro internazionale, sarà inaugurato lunedì 15 aprile
Intanto il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, è in contatto con i prefetti delle città italiane
L'uomo non ha saputo specificare la provenienza del denaro che per gli investigatori sarebbe frutto di illeciti
Un evento che ha riunito i congregari presenti, finalizzato all’approvazione dei documenti contabili dell'associazione
RUBRICHE

Testata giornalistica registrata al Tribunale di Catanzaro n.1 del Registro Stampa del 7/02/2019.

Direttore Responsabile Mimmo Famularo
Caporedattore Gabriella Passariello

Calabria7 S.r.l. | P.Iva 03674010792

2024 © All rights reserved