“Sto bene, adesso sto bene, anche se sono in carcere”. Queste le prime parole rilasciate dall’ex presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, tratto in arresto nella giornata di lunedì dagli uomini della Guardia di finanza insieme alla figlia Vanessa e ad altre persone nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Paola (LEGGI QUI).
“Ieri mi sono arrabbiato con i finanzieri che non mi hanno concesso di essere trasferito nella mia casa romana per assistere alla perquisizione e mi è uscito un fiotto di sangue dal naso, ho avuto un picco di pressione”, ha raccontato Ferrero al Secolo XIX dal carcere di San Vittore, a Milano.
“Ieri mi sono arrabbiato con i finanzieri che non mi hanno concesso di essere trasferito nella mia casa romana per assistere alla perquisizione e mi è uscito un fiotto di sangue dal naso, ho avuto un picco di pressione”, ha raccontato Ferrero al Secolo XIX dal carcere di San Vittore, a Milano.
I momenti dell’arresto
L’ex numero uno del club ligure ha ricostruito anche i momenti dell’arresto: “Ero qui a Milano per ‘comprare’ il nuovo allenatore della Sampdoria invece alle sette di mattina sono venuti ad arrestarmi. Dicono che potrei fuggire: è una follia, dove potrei andare?”. E ancora: ” Se volevo, potevo far perdere le mie tracce quando stavo girando le puntate di Pechino Express. Non mi hanno mandato agli arresti domiciliari perché ritenevano che non fosse una misura adeguata. Ma se ho la Digos che mi segue da tempo e mi mettevano il braccialetto elettronico agli arresti domiciliari come potevo scappare?”.
Il legale di Ferrero: “Impossibile rispondere al gip”
Intanto, è stato fissato per domani, giovedì 9 dicembre, a Milano, l’interrogatorio di garanzia per Ferrero (LEGGI QUI). L’avvocato Pina Tenga, legale dell’ex presidente della Samp, ha però chiarito che “sarà impossibile rispondere all’interrogatorio di garanzia perché non abbiamo potuto vedere il fascicolo. L’avviso è stato notificato ieri alle 16 – aggiunge la penalista – con cancelleria del tribunale di Paola non accessibile per chiedere le copie di 17 faldoni. Oggi 8 dicembre il tribunale è chiuso per la festa dell’Immacolata. Domani dovremmo andare in Calabria per prendere 17 faldoni di copie, quindi arrivare a Milano confrontarci con Ferrero e farlo rispondere. È vero che gli avvocati hanno i super poteri ma non fino a questo punto e comunque non come quelli dei giudici”.