Lestate, si sa, è la stagione nella quale il mare è il protagonista principale. Chi ama la pesca, poi, ama questa stagione come non mai per ovvi motivi.
Tuttavia, i pescatori, da qualche tempo a questa parte devono fare i conti con una specie di pesce che può provocare la morte. Si chiama Lagocephalus Sceleratus, meglio conosciuto come pesce palla argenteo.
Tuttavia, i pescatori, da qualche tempo a questa parte devono fare i conti con una specie di pesce che può provocare la morte. Si chiama Lagocephalus Sceleratus, meglio conosciuto come pesce palla argenteo.
L’Ocean research group, nei mesi scorsi, attraverso il proprio sito ha lanciato l’allarme definendo questo pesce “ uno delle peggiori specie invasive del Mar Mediterraneo, con un notevole impatto sull’ecosistema circostante e sul settore della pesca“.
Il Lagocephalus, proveniente dall’Oceano Indo-Pacifico, è giunto nel mar Mediterraneo tramite il canale di Suez. Gli avvistamenti sono tanti. Infatti, è certa la presenza nelle acque greche mentre in Italia alcune segnalazioni sono state registrate a nel porto di Palinuro (Salerno), a Monopoli, a Molfetta e Capo Peloro (Messina). Non è escluso, dunque, lo “sconfinamento” anche nel mare calabrese
Ma come mai questo pesce è mortale? Semplice, per la presenza della tossina etrodotossina (TTX) contenuta nella carte del Lagocephalus. Tale tossina può paralizzare i muscoli e, in alcuni casi, anche causare la morte.
Come scrive l’Oceanus research group, questo pesce ha un “corpo oblungo, fusiforme, ricoperto di pelle liscia senza placche o scudetti, ma dotato di spine corte e disposte in serie longitudinali nella regione ventrale, che è rigonfiabile e pieghettata in attitudine di riposo. La testa, robusta, ha occhi circolari di grandezza media e aperture nasali minuscole. La bocca è piccola e i denti sono riuniti in due placche dentarie superiori e due inferiori. Può ingerire acqua o aria. Il colore del corpo è ardesia o grigio azzurrastro sul dorso, bianco latteo nel ventre. Gli esemplari giovanili hanno macchiette nere sparse nella zona spinosa”.
Insomma, meglio stare attenti a cosa avete pescato.
Redazione Calabria 7
(Foto: massa critica – E. Azzurro)