di Carmen Mirarchi – In occasione della sua mostra al Museo Marca di Catanzaro Gaetano Zampogna ci racconta la sua esposizione “Nel corpo dell’arte”. L’incontro con l’artista è anche un’occasione di riflessione sul presente con uno sguardo all’uomo che ormai è vittima e carnefice di sé stesso. La mostra è occasione per ripercorrere la carriera di Zampogna ma permette di esplorare l’ultimo periodo durante il quale l’artista ha seguito il filone della macelleria sociale, tema trattato da artisti come Rembrandt, i Carracci, Chaïm Soutine, Picasso, Francis Bacon. Soprattutto quest’ultimo è stato fonte di ispirazione dell’artista che lo ha reso protagonista di diverse sue opere.
Zampogna ci racconta la sua storia attraverso i suoi lavori ricordando di essere stato tra i fondatori del gruppo Artmedia dopo la quale Zampogna si è spostato verso il recupero di una pittura figurativa contaminata dalle mitologie mediatiche del nostro tempo. In un primo momento evidenziando la debolezza delle realtà percepita come produzione pubblicitaria: all’imponenza monocromatica e lunare di grandi volti anonimi sovrappone gli “avvenimenti del mondo” come finestre mediali prese dalle copertine delle più importanti riviste internazionali.
Zampogna ci racconta la sua storia attraverso i suoi lavori ricordando di essere stato tra i fondatori del gruppo Artmedia dopo la quale Zampogna si è spostato verso il recupero di una pittura figurativa contaminata dalle mitologie mediatiche del nostro tempo. In un primo momento evidenziando la debolezza delle realtà percepita come produzione pubblicitaria: all’imponenza monocromatica e lunare di grandi volti anonimi sovrappone gli “avvenimenti del mondo” come finestre mediali prese dalle copertine delle più importanti riviste internazionali.
Ieri presso il Marca ad accompagnare questa importante mostra anche le sonorità di Carlo Pezzimenti che con “Musica e tempo” ha voluto ricongiungere suono ed immagini attraverso ritmi cubani, brasiliani e messicani.
Redazione Calabria 7