Asp di Vibo tra nuovo e vecchio ospedale: carenza di personale e scadenza termini su cui fare i conti

Tra i lavori più importanti vi sono quelli per la ristrutturazione del reparto malattie infettive che diventerà interamente “palazzina Covid”
Coronavirus in Calabria BOLLETTINO

Da qualche giorno è scaduto il termine dei 90 giorni per la presentazione del progetto esecutivo del nuovo ospedale di Vibo Valentia e c’è chi inizia a chiedere conto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto. È il Pd di Vibo che chiede di vedere le carte. Una richiesta, la sua, rimasta tutto sommato lettera morta, segno che o la documentazione ancora non c’è, oppure i dem non hanno suscitato l’interesse del governatore regionale. Proprio alcuni giorni addietro, il commissario dell’Asp vibonese, Giuseppe Giuliano si è recato presso e il direttore sanitario Matteo Galletta hanno avuto un incontro a Catanzaro con i vertici dell’impresa appaltatrice e il responsabile dell’edilizia sanitaria della Regione nel corso del quale si è definita compiutamente la struttura finale del nuovo presidio ospedaliero destinato a sorgere in località Cocari con la distribuzione e destinazione degli spazi.

Si sono anche apportate alcune modifiche di non secondaria importanza per un ammontare di ulteriori 17 milioni di euro e riguardano ad esempio l’aggiunta di un angiografo, apparecchio di notevole importanza secondo i vertici aziendali secondo i quali tuttavia tempi certi per l’avvio dei lavori non s’intravedono anche se il periodo indicato sarebbe l’autunno prossimo, verosimilmente ottobre. Una previsione impegnativa, indubbiamente e tra qualche mese vedremo.

Si sono anche apportate alcune modifiche di non secondaria importanza per un ammontare di ulteriori 17 milioni di euro e riguardano ad esempio l’aggiunta di un angiografo, apparecchio di notevole importanza secondo i vertici aziendali secondo i quali tuttavia tempi certi per l’avvio dei lavori non s’intravedono anche se il periodo indicato sarebbe l’autunno prossimo, verosimilmente ottobre. Una previsione impegnativa, indubbiamente e tra qualche mese vedremo.

Jazzolino. Andando oltre, o meglio restando all’esistente, sullo Jazzolino Tra i lavori più importanti vi sono quelli per la ristrutturazione del reparto malattie infettive che diventerà interamente “palazzina Covid”, previo spostamento della postazione del Suem 118 che dovrebbe avvenire a breve visto che si è già fatta la gara per reperire un altro immobile. Sarà un intervento rapido, durerà un mese al massimo. Questo consentirà di allentare la “pressione Covid” sui reparti, che potranno tornare ad offrire all’utenza i loro tradizionali servizi.

Verrà inoltre demolita la cucina, per altro inattiva dal 2017, e lì verranno realizzati altri ambulatori: I lavori sono stati già assegnati e inizieranno ad ottobre. La realizzazione di nuovi spazi porterà ragionevolmente ad un migliore funzionamento complessivo dello Jazzolino. L’Asp ha poi stanziato 2 milioni di euro per la sostituzione integrale (nei tre ospedali) di attrezzature elettromedicali e sanitarie ormai obsolete, dunque ecografi e quant’altro. Tutto quello, cioè, che ci è stato richiesto dai vari reparti.

Terapia intensiva. Sono in corso da qualche giorno, inoltre, i lavori per realizzare un modulo di Terapia intensiva nell’area dell’ospedale Jazzolino che consentirà nel nosocomio di categoria “Spoke”, il potenziamento della struttura per l’assistenza rianimatoria e dei servizi di Emergenza urgenza nell’ambito dell’azione anti Covid-19 cui la struttura ospedaliera è chiamata a fronteggiare da oltre due anni. I lavori dovranno essere completati entro due mesi e riguardano l’area già destinata a giardino posta nei pressi dell’ingresso principale dell’edificio dove in precedenza erano messi a dimora alcuni alberi, poi rimossi. La realizzazione di tutto ciò ha modificato la dinamica degli accessi al Pronto soccorso con qualsiasi automezzo ed è consentito il passaggio solo ai pedoni.

Il resto del territorio. Sempre l’Azienda guarda anche alle altre strutture sanitarie del territorio con iniziative, realizzate o in itinere, che riguardano in particolare Soriano, Tropea, Nicotera e Mileto. In particolare è in programma la ristrutturazione funzionale delle varie postazioni dell’Azienda (ospedali periferici, ambulatori territoriali, casa comunità); i lavori previsti nel Pnrr arriveranno tuttavia più in là, quelli finanziati con fondi aziendali potrebbero invece partire già a luglio, ma per mancanza di manodopera dovrebbero avere avvio a settembre prossimo.

Personale. Vista la cronica carenza di personale nei giorni scorsi sono state aumentate le ore degli specialisti ambulatoriali sul territorio e questo, nelle previsioni del commissario, dovrebbe evitare l’intasamento del pronto soccorso, anche se per questo ci vorrà anche una crescita culturale della gente. Quanto ai medici, utilizzando tutte le opportunità offerte dalla legge, sono state reclutate, a tempo indeterminato o comunque a “tempo lungo”, alcune figure carenti da tempo: tre nuovi medici di medicina interna, uno di ortopedia (è in via di conclusione il concorso con sette domande, che vorremmo accogliere in toto, anche per dotare Tropea di un “mini reparto”), due anestesisti con incarico triennale prorogabile.

Carenza di personale e proroga dei contratti. Nonostante le iniziative, le sofferenze legate al personale, non sono certo mutate molto. È per ridurre i disagi è stato disposto l’impiego straordinario fino al 30 settembre prossimo per i dirigenti medici del Dipartimento di emergenza-urgenza – che comprende anche il servizio di 118 e la Rianimazione -, in servizio nei Pronto soccorso di Vibo, Serra e Tropea. Una necessità per assicurare necessariamente le attuali attività assistenziali e dei servizi nei presidi aziendali ricorrendo, dove necessario ed indispensabile, all’attività aggiuntiva per carenza di personale nelle Unità operative interessate. Prestazioni aggiuntive, dunque per colmare la grave, cronica e, ad oggi, sembrerebbe del tutto insanabile carenza di personale medico-sanitario.

Allo stesso tempo il management ha proceduto all’indizione dell’avviso di selezione pubblica, per titoli e colloquio, per il conferimento di un incarico dirigenziale di altissima professionalità, a tempo pieno e determinato, per un periodo di anni tre, da conferire a due medici esperti nella disciplina di Anestesia e Rianimazione da assegnare alle Unità operative dell’ospedale civile di Serra San Bruno e Tropea. Anche in questo caso l’obiettivo è dare risposte concrete alla grave carenza di personale medico-sanitario, tant’è che nei reparti dei nosocomi di Serra e Tropea, proprio per la cronica mancanza di anestesisti, si rischia una possibile chiusura dei reparti. (f.p.)

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