“L’accusa di abuso d’ufficio addebitata al dottor Carnevali – precisa in una nota il suo avvocato difensore, Francesco Iacopino – è stata già dichiarata insostenibile dal Tribunale del Riesame di Catanzaro, che ha annullato il sequestro preventivo e restituito al mio rappresentato tutti gli importi sottoposti dal gip a vincolo di indisponibilità. La questione, come ha ben motivato il Riesame, accogliendo la tesi difensiva, è squisitamente di diritto”.
La difesa: “Contestazioni infondate”
La difesa: “Contestazioni infondate”
“La giurisprudenza, infatti, è costante nel ritenere in mancanza di condotte ingannatorie (insussistenti nella specie) che l’inosservanza dell’orario di lavoro, ad opera del pubblico dipendente, – secondo l’avvocato Iacopino – mai può configurare reato e, men che meno, l’abuso d’ufficio, difettando sia la qualifica di pubblico ufficiale che l’attinenza con l’esercizio delle pubbliche funzioni. Ancora, la contestazione di norme programmatiche e del contratto collettivo di lavoro, avvenuta nella specie, costituisce un ulteriore deragliamento dal principio di tassatività che opera in materia penale. Tanto più a seguito della riforma del 2020. E ciò, senza considerare che il dott. Carnevali ha sempre comunicato le proprie assenze dal servizio, regolarmente registrate dall’azienda nella voce “debito orario”. Così come, nel rispetto delle disposizioni aziendali, che hanno posto tutti i dipendenti (nelle medesime condizioni del mio assistito) di fronte all’alternativa del recupero delle assenze dal servizio ovvero della decurtazione dei relativi importi dallo stipendio, il dott. Carnevali non si è limitato a recuperare il debito, ma ha effettuato un monte orario superiore a un terzo rispetto al dovuto, per come documentato in Udienza. Continueremo, pertanto, a difenderci davanti al Collegio, nella ferma convinzione dell’infondatezza del fatto oggetto di contestazione, peraltro già definito col datore di lavoro nella sua sede naturale”. L’avvocato fa riferimento al rinvio a giudizio di un medico che in quattro anni, avrebbe totalizzato 27 settimane di assenze retribuite.