Quattordici anni di processo a Vibo per una sola condanna e una raffica di prescrizioni. Un’odissea lunga oltre un decennio per gli imputati coinvolti nell’operazione antidroga “Minosse” e rimasti impigliati nella lenta macchina della giustizia vibonese. Uno di loro ha chiesto un indennizzo per le lungaggini processuali e lo ha ottenuto. Per il Tribunale di Catanzaro il processo in questione, che vedeva imputati 18 persone per reati legati allo spaccio di sostanze stupefacenti e alla detenzione di armi, avrebbe dovuto concludersi in quattro anni. Di fatto è durato 10 anni e 29 giorni in più e così i giudici hanno riconosciuto a Domenico Belvedere, 42 anni di Vibo Valentia, un indennizzo di 5mila euro, ovvero 500 euro per ogni anno di ritardo.
Sotto processo per quattordici anni
Sotto processo per quattordici anni
Accolta dunque l’istanza presentata dagli avvocati Giuseppe Di Renzo, Salvatore Pisani e Marianna Zampogna. L’odissea giudiziaria di Belvedere è iniziata il 10 febbraio del 2005 con il blitz condotto dalla Stazione dei carabinieri di Vibo e conclusosi quattordici anni dopo con un’assoluzione. In una nota i difensori di Belvedere si dicono entusiasti “per il risultato, non sempre scontato, raggiunto e per la tempistica relativa alla decisione, episodio, indicativo, occorre evidenziarlo, di efficienza del sistema”. Gli avvocati hanno preannunciato ora un’altra procedura per arrivare la risarcimento per ingiusta detenzione. (mi.fa.)