di Gabriella Passariello- Un’organizzazione ben strutturata, finalizzata ad ottenere l’indennità di disoccupazione dichiarando assunzioni fantasma, beffando l’Inps di Catanzaro. Un meccanismo che non è sfuggito al sostituto procuratore Francesco Bordonali che ha chiuso l’inchiesta nei confronti di 53 indagati, ipotizzando i reati di associazione a delinquere e di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Tra questi compaiono i nomi del collaboratore di giustizia Tommaso Rosa e della moglie Concetta Di Noia, imputati nell’inchiesta della Dda, nome in codice “Basso Profilo”, già condannati in primo grado con rito abbreviato rispettivamente a 11 anni e 5 mesi di reclusione e a 9 anni sei mesi più il pagamento di 14mila euro di multa.
Il pentito a capo dell’associazione
Il pentito a capo dell’associazione
Entrambi in qualità di promotori, si sarebbero associati per incassare i soldi del sussidio, creando la ditta individuale “Futur Service di Comberiati Monica”, partecipe dell’organizzazione e condannata anche lei in Basso Profilo patteggiando la pena ad un anno e sei mesi.
Il sistema della truffa all’Inps e le somme indebitamente intascate
Si tratta di un’azienda con sede a Sellia Marina dove sarebbero stati denunciati all’Inps 51 rapporti di lavoro inesistenti, dal momento che, secondo le ipotesi di accusa, nessuno degli indagati, avrebbe mai svolto alcuna attività per questa ditta. Tommaso Rosa, capo dell’associazione avrebbe svolto il ruolo di amministratore di fatto della Futur Service, insieme alla moglie, falsa dipendente, così come il figlio Andrea Rosa, tra l’altro institore della società “R service srl”, la cui gestione di fatto sarebbe riconducibile al padre Tommaso. In concorso tra loro, con artifici e raggiri avrebbero incassato complessivamente 89.900,31 euro a titolo di indennità di disoccupazione, ingannando l’Istituto di previdenza. Tommaso Rosa, Concetta di Noia, Andrea Rosa e Monica Comberiati , si sarebbero appropriati del 75% di queste somme erogate dall’Inps corrispondendo ai singoli lavoratori falsamente assunti solo il 25% del sussidio spettante a ciascuno
I nomi di tutti gli indagati
Tommaso Rosa, 57 anni, di Crotone e residente a Sellia; Andrea Rosa, 28 anni, di Torino; Concetta Di Noia 49 anni, di Torino e residente a Sellia; Monica Comberiati, 28 anni, di Crotone; Francesca Bonifazio, 34 anni, di Vittoria; Anastasia Bonofiglio, 56 anni, di Roccabernarda; Annalisa Bonofiglio, 38 anni, di Crotone; Pierina Bonofiglio, 55 anni, di Roccabernarda; Antonio Cacia, 47 anni, Germania; Maria Rosaria Caliò, 52 anni, di Catanzaro; Barbara Cerenzia, 29 anni, di Crotone; Crisitna Corea, 39 anni, di Catanzaro; Antonella Cozza, 44 anni di Santa Severa; Elisabeta Ene, 64 anni, Romani; Vlad Alexandru Ene, 32 anni, Romani; Eugenia Curcio; 48 anni, Crotone; Florina Lacramioaracurta, 33 anni, Romania; Gina Dimitru, 42 anni, Romania; Domenico Farsaci, 36 anni Catanzaro; Elisabetta Fonte; 27 anni, Crotone; Anna Fugazzotto, 64 anni, Catanzaro; Debora Gigliotti, 45 anni, Cotronei, Maria Granata 62 anni, Luzzi; Anna Grimaldi, 64 anni, Roccabernarda; Gennaro Grimaldi, 52 anni, Crotone; Vito Grimaldi, 28 anni, Crotone; Nataliia Krets, 50 anni, Ucraina; Giuseppe Ieriti, 37 anni, Crotone; Caterina Lazzaro, 63 ani, Soverato, Anastasia Le Pera, 48 anni, Roccabernarda; Francesca Le Pera, 41 anni, Roccabernarda; Caterina Lice, 47 anni, Roccabernarda; Francesco Lorenzo, 58 anni, Simeri Crichi; Antonio Marazzita, 59 anni, Roccabernarda; Angiolina marchio, 63 anni, Cutro; Mihaela Mihai, 52 anni, Romania; Concetta Mungo, 64 anni, di Cropani; Barbara Antonella Muzzì, 41 anni, Catanzaro; Joelle Marie Jeanne Olivier, 61 anni, Francia; Sandro Pingitore, 39 anni, Cosenza; Pietro Pittelli, 60 anni, Soverato; Giuseppe Prunestì, 29 anni, Soverato; Palma Rizza, 41 anni, Crotone, Annamaria Rosa, 41 anni, Crotone; Victoria Rosa, 32 anni, Torino; Antonietta Ruffo, 39 anni, Botricello, Fabio Sacco, 48 anni, Catanzaro; Laetitia Vincenzina Spoto, 37 anni, Francia; Gilda Stanizzi, 55 anni, Botricello, Emilia Stoica, 53 anni, Romania; Gabriela Toma, 52 anni, Romania, Maria Concetta Torcia, 27 anni, Crotone, Rosa Torcia, 53 anni, Catanzaro.
Il collegio difensivo
Gli indagati avranno venti giorni di tempo, per chiedere, attraverso i loro legali (nel cui collegio difensivo compaiono i nomi di Giovanni Russomanno, Domenico Concolino, Lucia Conte, Alessandra Coppolino e Rosa Corapi Doria), di essere sentiti dal magistrato, depositare memorie difensive, rilasciare dichiarazioni spontanee e compiere ogni atto utile per l’esercizio del diritto di difesa prima che il pubblico ministero, titolare del fascicolo, proceda oltre con una richiesta di rinvio a giudizio.