Lo stipendio di Pasquale Tridico, presidente dell’Inps sarebbe aumentato del 50%, arrivando quindi a 150mila euro. Secondo l’inchiesta di Repubblica, la decisione è stata presa con apposito decreto interministeriale firmato, il 7 agosto 2020, dalla ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia. Gli emolumenti, come si legge nel decreto, saranno riconosciuti a presidente, vice presidente e consiglieri di amministrazione Inps e Inail, con decorrenza dalla data di nomina e, quindi, hanno effetto retroattivo. In queste ore è un susseguirsi di polemiche che non accennano a placarsi nonostante la smentita arrivata dallo stesso Istituto di Previdenza,
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha affermato di non essere informato sulla questione dell’aumento dei compensi al presidente Inps. “Non ero personalmente informato della vicenda – ha risposto il premier – Ovviamente ho chiesto degli accertamenti perché vorrei approfondire la questione. Vorrei comprendere bene come si è svolta e poi formulerà una valutazione più compiuta”.
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha affermato di non essere informato sulla questione dell’aumento dei compensi al presidente Inps. “Non ero personalmente informato della vicenda – ha risposto il premier – Ovviamente ho chiesto degli accertamenti perché vorrei approfondire la questione. Vorrei comprendere bene come si è svolta e poi formulerà una valutazione più compiuta”.
Luigi Di Maio, che ricopriva il ruolo di ministro del Lavoro al momento della nomina di Tridico, ha annunciato di voler chiedere chiarimenti nelle prossime ore. Diversi parlamentari del Partito Democratico puntano il dito contro il presidente.
Sul fronte opposto, quello del centrodestra, vengono utilizzati toni anche più duri. Secondo il segretario della Lega Matteo Salvini “il presidente Tridico avrebbe dimostrato di non essere in grado di ricoprire il ruolo che è stato chiamato a svolgere e dovrebbe trarne le dovute conseguenze.” Polemiche anche dai sindacati che chiedono immediate spiegazioni immediate.
Tridico ha risposto con una lettera a Repubblica e si dice “sorpreso per il modo in cui è stata trattata la vicenda. Non mi è stato riconosciuto un arretrato di 100mila euro e l’aumento non l’ho deciso io”.