Con delibera di giunta dell’11 marzo 2020 la Giunta comunale di Riace, nel Reggino, ha stabilito di aumentare le indennità per sindaco, vicesindaco e assessore, secondo le norme di legge applicabili ai Comuni con popolazione fino a tremila abitanti.
I consiglieri di minoranza, Maurizio Cimino e Flavia Diciommo, chiedono la revoca, con effetto immediato, della delibera. I due esponenti dell’opposizione, ricordano il dissesto finanziario che affligge l’ente e “in considerazione dell’attuale emergenza Covid-9 che sta causando la morte di migliaia di persone riflettendo effetti economici negativi al punto che molte famiglie devono accedere ai bonus governativi per fare la spesa quotidiana”, manifestano sgomento “per l’inopportunità dell’atto approvato. Molti politici – concludono Cimino e Diciommo – stanno rinunciando ai propri emolumenti e, in tal senso, l’amministrazione di Riace si contraddistingue per una decisione che al momento (al di là delle pubbliche carità del Sindaco) suona come un insulto a chi versa in difficoltà assolute.
I consiglieri di minoranza, Maurizio Cimino e Flavia Diciommo, chiedono la revoca, con effetto immediato, della delibera. I due esponenti dell’opposizione, ricordano il dissesto finanziario che affligge l’ente e “in considerazione dell’attuale emergenza Covid-9 che sta causando la morte di migliaia di persone riflettendo effetti economici negativi al punto che molte famiglie devono accedere ai bonus governativi per fare la spesa quotidiana”, manifestano sgomento “per l’inopportunità dell’atto approvato. Molti politici – concludono Cimino e Diciommo – stanno rinunciando ai propri emolumenti e, in tal senso, l’amministrazione di Riace si contraddistingue per una decisione che al momento (al di là delle pubbliche carità del Sindaco) suona come un insulto a chi versa in difficoltà assolute.
Anche il Codacons chiede la revoca della delibera. “Si tratta di una delibera intempestiva e inappropriata in una terra in cui la sofferenza economica viene ancor più aggravata dall’emergenza sanitaria. Appare davvero singolare il comportamento del Sindaco di Riace. Nessuno pretende che Antonio Trifoli e la sua giunta, abbiano la stessa sensibilità di altri amministratori calabresi, che hanno deciso di rinunciare agli stipendi. E ci piace ricordare – conclude il Codacons – l’esempio del sindaco di Bisignano che, insieme ai suoi assessori, ha deciso di rinunciare agli stipendi».