Una “grave disattenzione”, non sua ma di chi lo “accompagnava”. E poi la “stanchezza dettata dai mille impegni che si sovrappongono in questa fase della campagna”, una faticaccia “motivata dal fatto che non ho portaborse da sistemare ma gestisco tutto a livello familiare e consegno direttamente i facsimili alle tante persone che mi stimano”. Così Carlo Tansi chiede “scusa agli amici con disabilità” se ieri mattina l’auto che usa per la propaganda elettorale “ha occupato, a motore acceso per circa 30 secondi, un’area destinata ai disabili”.
I detrattori “collusi”
I detrattori “collusi”
Il leader del movimento “Tesoro Calabria”, che sostiene la candidatura di Amalia Bruni alla Presidenza della Regione, chiede scusa così su Facebook per l’innegabile scivolone secondo lui durato “30 secondi” – dall’ulteriore foto inviataci e che pubblichiamo in realtà non sembrerebbe, ma anche se così fosse non sarebbe meno grave – ma lo fa sempre alla sua maniera, cioè attaccando il non meglio identificato “detrattore” che ha scattato la foto. Secondo Tansi non può trattarsi di un cittadino indignato da un comportamento deprecabile, ma solo di qualcuno “colluso con quel sistema che teme che con il mio ingresso in politica possa finire la pacchia”.
L’insulto de “I cento passi”
Nei commenti al suo post, a proposito di collusioni, qualcuno gli suggerisce: “Dai troppo peso al ‘nulla’ mischiato col ‘niente’”. La frase è stata resa famosa dal film che racconta la storia di Peppino Impastato, “I cento passi”: era l’insulto rivolto al militante assassinato dalla mafia dal boss Tano Badalamenti. Tansi reagisce al commento in questione con un cuoricino.
s. p.
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