Importante novità sulla cosiddetta autonomia differenziata.
Al termine di un incontro operativo a Lamezia Terme, si è proposto di costituire un coordinamento permanente per evitare un’autonomia differenziata dannosa per la Regione Calabria e le altre Regioni del Mezzogiorno.
Al termine di un incontro operativo a Lamezia Terme, si è proposto di costituire un coordinamento permanente per evitare un’autonomia differenziata dannosa per la Regione Calabria e le altre Regioni del Mezzogiorno.
Tra le numerose forze politiche e sociali, hanno partecipato i consiglieri regionali Sebi Romeo (Pd), Domenico Tallini (Forza Italia), Flora Sculco (Calabria in Rete), il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, il segretario generale della Cisl Calabria, Tonino Russo, i dirigenti della Cgil Umberto Calabrone e Massimo Covello (Fiom), il presidente dell’Anci Calabria, Gianluca Callipo, il coordinatore regionale di Articolo1, Pino Greco.
Il confronto è stato organizzato dal consigliere regionale del Pd, Domenico Bevacqua, esponente dell’area Zonadem che ha affermato: “Il rischio di una messa in crisi dell’unita’ nazionale è reale e non si può assistere passivi: le richieste di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, centrate sul legame fra risorse e gettito tributario dei territori, esclude il fondo perequativo, senza vincoli di destinazione, per i territori con minore capacita’ fiscale per abitante.
Perche’ -prosegue Bevacqua – mai il cittadino di una Regione ricca avrebbe diritto a una sanità e a una istruzione piu’ ricche, mentre il cittadino di una Regione povera avrebbe diritto a una sanità e a una istruzione piu’ povere?”. Secondo il consigliere regionale del Pd “non e’ solo una questione di risorse, e’ anche una questione di competenze. La cosa più sciocca che potremmo fare, dopo l’ultimo Consiglio dei ministri, e’ pensare che sia tutto a posto, che i rischi della secessione mascherata siano svaniti, che le Regioni interessate rinuncino al progetto autonomista e che, soprattutto, la Lega rinunci a ciò che la sua base storica pretende da sempre.
Noi – ha concluso l’esponente PD – non dobbiamo arretrare di un millimetro e, anzi, dobbiamo rilanciare: la nostra richiesta di azzerare il procedimento in corso rimane ferma. Il regionalismo va ripensato tutto e in maniera organica, non attraverso trattative segrete fra Governo e singole Regioni”.