Autonomia, Nucera: “Bene regionalismo differenziato”

“Non sono contrario al regionalismo differenziato, anzi. L’autonomia differenziata non è un qualcosa contro le Regioni del Sud, può essere al contrario quella chiave di volta che stiamo attendendo da anni”. Così Giuseppe Nucera, promotore del movimento “La Calabria che vogliamo”, già presidente di Confindustria a Reggio Calabria, candidato a governatore della Regione, risponde alle polemiche di questi giorni sul tema del regionalismo differenziato.

Secondo Nucera – che ieri ha sciolto la riserva sulla sua discesa in campo per le prossime regionali – “l’autonomia riuscirebbe a valorizzare capacità e competenze regionali della Calabria. Sarebbe così l’occasione che la regione aspetta da tempo per smontare gli stereotipi, i falsi idoli, i teoremi che accomunano tutto il Sud”.  “Una maggiore autonomia consentirebbe anche di attuare quelle politiche forti di internazionalizzazione ad oggi assenti, senza dipendere dalle disposizioni del Governo centrale. Da anni – racconta Nucera – le imprese del Sud prendono meno incentivi di quelle del Nord. Sono dati di contabilità pubblica. Al Mezzogiorno non mancano le energie, le risorse e le competenze giuste. Inoltre sono convinto che i calabresi, a parità di condizioni, possono superare di gran lunga lombardi e veneti” conclude l’imprenditore.

Secondo Nucera – che ieri ha sciolto la riserva sulla sua discesa in campo per le prossime regionali – “l’autonomia riuscirebbe a valorizzare capacità e competenze regionali della Calabria. Sarebbe così l’occasione che la regione aspetta da tempo per smontare gli stereotipi, i falsi idoli, i teoremi che accomunano tutto il Sud”.  “Una maggiore autonomia consentirebbe anche di attuare quelle politiche forti di internazionalizzazione ad oggi assenti, senza dipendere dalle disposizioni del Governo centrale. Da anni – racconta Nucera – le imprese del Sud prendono meno incentivi di quelle del Nord. Sono dati di contabilità pubblica. Al Mezzogiorno non mancano le energie, le risorse e le competenze giuste. Inoltre sono convinto che i calabresi, a parità di condizioni, possono superare di gran lunga lombardi e veneti” conclude l’imprenditore.

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