Avrebbe passato informazioni alla ‘ndrangheta, arrestato poliziotto

crotone

Avrebbe passato informazioni su imminenti operazioni di polizia ad un affiliato alla cosca ‘ndranghetista di Papanice (Crotone). Per questo è finito in carcere un sovrintendente della Polizia di Stato, già in forza alla squadra mobile della questura di Crotone. Sono stati gli stessi colleghi a condurre le indagini, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, che hanno portato in cella il poliziotto con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e anche l’affiliato al clan Megna di Papanice beneficierio delle informazioni.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere riguarda Massimiliano Allevato, 52 anni, di Crotone, con un passato di investigatore alla squadra mobile. Secondo quanto emerso dalle indagini, nel dicembre del 2018, avrebbe avvertito Rocco Devona, ritenuto affiliato alle cosche crotonesi, che così riusci a rendersi irreperibile, del suo imminente arresto nell’ambito dell’operazione antimafia “Tisifone”. Nei confronti di Devona, che successivamente si consegnò alla polizia,furono eseguite diverse perquisizioni durante una delle quali fu ritrovato un cellulare dal quale sono emersi diversi contatti tra lui e il poliziotto. Da quel momento sono iniziate verifiche sulla posizione del sovrintendente che nel frattempo è stato trasferito per incompatibilità ambientale in altra sede.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere riguarda Massimiliano Allevato, 52 anni, di Crotone, con un passato di investigatore alla squadra mobile. Secondo quanto emerso dalle indagini, nel dicembre del 2018, avrebbe avvertito Rocco Devona, ritenuto affiliato alle cosche crotonesi, che così riusci a rendersi irreperibile, del suo imminente arresto nell’ambito dell’operazione antimafia “Tisifone”. Nei confronti di Devona, che successivamente si consegnò alla polizia,furono eseguite diverse perquisizioni durante una delle quali fu ritrovato un cellulare dal quale sono emersi diversi contatti tra lui e il poliziotto. Da quel momento sono iniziate verifiche sulla posizione del sovrintendente che nel frattempo è stato trasferito per incompatibilità ambientale in altra sede.

L’ordinanza emessa dal gip distrettuale Carlo Paris, su richiesta dei sostituti procuratori della Dda di Catanzaro Paolo Sirleo e Domenico Guarascio, riguarda anche Francesco Monti, 34 anni di Papanice, arrestato per associazione mafiosa. L’arresto di Monti è una conseguenza di un approfondimento investigativo dell’operazione Tisifone nella quale sono confluiti anche elementi dell’operazione “Hermes” e rilievi svolti dai carabinieri che hanno permesso di raccogliere prove sufficienti ad ottenere la misura restrittiva. Monti, nipote del boss di Papanice Mico Megna, è accusato di associazione mafiosa. I due arrestati sono stati condotti nel carcere di Catanzaro.

Redazione Calabria 7

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