“Insussistente il paventato pericolo di paralisi dell’Avvocatura, dal momento che è emerso in corso di causa che la Regione ha già provveduto alla nomina di un coordinatore ad interim, nella persona di un avvocato Maurizio Borgo. Nell’istanza di sospensione non vengono esplicitati motivi sopravvenuti e anche il reclamo è affidato a questioni già esaminate dal giudice di primo grado, fermo restando che la sospensione dell’esecuzione del provvedimento reclamato, può essere disposto solo quando per motivi sopravvenuti il provvedimento arrechi grave danno”.
Il verdetto del Tribunale civile
Il verdetto del Tribunale civile
Il Coa di Catanzaro vince anche sulla sospensione richiesta dalla Regione dell’efficacia del decreto del presidente della Giunta regionale, con il quale veniva disposta la nomina dell’avvocato Maddalena Giungato a coordinatore dell’Avvocatura regionale, deducendo un grave danno per l’Amministrazione per la “paralisi dell’ordinata attività dell’Avvocatura”. Lo ha deciso il Tribunale civile di Catanzaro che ha bocciato la tesi sostenuta dalla Regione Calabria e dalla Giungato, fissando l’udienza il 15 ottobre per la decisione finale sul reclamo della Regione, davanti al collegio in Camera di consiglio. Sembrerebbe che il Consiglio dell’Ordine degli avvocati voglia approfondire termini e modalità di deposito della dichiarazione di negazione di incompatibilità resa da parte dell’avvocato Maurizio Borgo, senza escludersi l’interessamento della Procura della Repubblica.