Da un lato il centrodestra che ha ritrovato l’unità smarrita al primo turno e cerca la riconferma, all’altro lato un centrosinistra che punta al ‘colpaccio’ in una città che non è gli stata mai particolarmente amica. È questo un possibile significato politico del ballottaggio che domenica a Catanzaro vivrà il duello tra Valerio Donato, candidato sindaco sostenuto al primo turno da una coalizione composta da forze di centrodestra, di centrosinistra e moderate, e Nicola Fiorita, candidato sindaco sostenuto al primo turno dalla coalizione del centrosinistra comprensivo del Pd del Movimento 5 Stelle. Donato e Fiorita arrivano alla sfida finale al fondo di una campagna elettorale molto tesa e molto aspra, caratterizzata poi da una specificità tutta catanzarese: sia Donato che Fiorita, peraltro entrambi docenti universitari, provengono dall’area della sinistra, solo che Donato, sceso in campo con una proposta civica, ha ricevuto successivamente l’endorsement di forze del centrodestra dopo aver abbandonato il Pd e il centrosinistra.
Campagna elettorale aspra
Campagna elettorale aspra
La campagna elettorale di Catanzaro si è poi ulteriormente inasprita all’esito del primo turno, perché Donato candidato sindaco ha raggiunto il 44,01% dei consensi ma ha subìto un consistente disgiunto, visto che le liste della sua coalizione hanno invece superato il 53%, viceversa Fiorita ha conquistato un consenso, pari al 31,7%, superiore a quello del suo schieramento, che si è fermato al 25,14% scontando soprattutto lo stallo del Pd e l’ennesima defaillance del Movimento 5 Stelle. Una situazione che apre concretamente le porte allo scenario dell’anatra zoppa al Comune di Catanzaro, perché se Fiorita dovesse essere eletto sindaco domenica non avrà comunque la maggioranza in Consiglio comunale. Anche per questo il tema della possibile ingovernabilità ha tenuto banco in questi ultimi giorni nel dibattito polittico ed elettorale di Catanzaro, con i sostenitori di Donato che hanno insistito molto sul rischio di una futura consiliatura molto travagliata e i sostenitori di Fiorita che invece hanno escluso problemi di questo tipo in prospettiva. In un contesto estremamente teso, dunque, Donato e Fiorita si approssimano al rush finale, al quale si presentano senza alcun apparentamento formale ma, rispetto al primo turno, con accordi di carattere politico da parte di altri due candidati sindaco: Wanda Ferro, in corsa al primo turno con Fratelli d’Italia, ha deciso di sostenere Donato aggregandosi al resto del centrodestra – Lega e Forza Italia, peraltro in campo non con i simboli ufficiali ma con sigle a loro riconducibili – già posizionato con Donato al primo turno, mentre Antonello Talerico, che si era candidato sindaco con un’aggregazione civica a trazione ovunque di centrodestra, ha deciso di appoggiare Fiorita.
Test in vista delle Politiche
La mossa di Fratelli d’Italia è servita a ricompattare, sul nome di Donato, il centrodestra a Catanzaro, rispetto a un primo turno nel quale lo schieramento si è presentato diviso in tre tronconi: per questo, anche i vertici nazionali dei partiti di centrodestra, che hanno molto insistito sulla necessità di recuperare un profilo unitario nel capoluogo calabrese, si attendono un successo che consentirebbe alla coalizione di continuare a governare a Catanzaro anche dopo la conclusione del quarto mandato del sindaco uscente Sergio Abramo, che sotto l’egida del centrodestra ha guidato il Comune per 18 anni. Così come, specularmente, il centrosinistra sta accarezzando la possibilità di conquistare con Fiorita un Comune finora off limits per la coalizione, salva una parentesi nella seconda metà degli anni 2000: l’eventuale vittoria di Fiorita sarebbe poi sicuramente un toccasana sia per il Pd sia per il Movimento 5 Stelle, che al primo turno delle Amministrative di Catanzaro hanno mostrato la corda con risultati deludenti (i dem hanno sfiorato un modesto 6%, i pentastellati sono rimasti sotto il 3%) mascherati dall’ottimo riscontro delle liste civiche riconducibili direttamente al candidato sindaco. Quello che è sicuro è che, comunque, sia il centrodestra sia il centrosinistra guardano al ballottaggio di domenica a Catanzaro con particolare attenzione ma anche con un certa apprensione, trattandosi comunque di un test in vista dei futuri appuntamenti elettorali, a partire dalle Politiche del 2023.