di Mimmo Famularo – Chi vincerà la sfida finale tra Valerio Donato e Nicola Fiorita? E’ questa la domanda principale che si pongono un po’ tutti in queste ore che precedono il ballottaggio a Catanzaro. E’ un interrogativo destinato ad avere una risposta chiara e precisa tra domenica e lunedì notte ma non è il solo nodo da sciogliere. La vittoria di uno piuttosto che dell’altro determinerà la composizione del nuovo (non del tutto) Consiglio comunale. In questo caso le certezze sono tante e i dubbi pochi.
Le due ipotesi di Consiglio comunale
Le due ipotesi di Consiglio comunale
In caso di successo Valerio Donato potrebbe contare su una maggioranza composta da 20 consiglieri espressi dalle liste della sua coalizione mentre a Nicola Fiorita verrebbero assegnati otto seggi (compreso il suo). Tra le file della maggioranza andrebbe annoverato anche Fratelli d’Italia (Wanda Ferro e, in alternativa, Verrengia). Tra i banchi dell’opposizione invece i tre consiglieri della coalizione di Talerico (compreso l’ormai ex candidato a sindaco). Nell’ipotesi che a trionfare fosse Nicola Fiorita la composizione dell’assise varierebbe anche se non di molto. La coalizione di Donato scenderebbe a quota 18 consiglieri (compreso il candidato a sindaco perdente), quella di Fiorita andrebbe in doppia cifra: dieci più l’eventuale primo cittadino. Rimarrebbero tre i seggi per la coalizione Talerico, in questo caso in bilico tra maggioranza e opposizione. Va precisato che è in corso il riconteggio dei voti di lista che potrebbe portare qualche piccolissima mutazione: forse un seggio in più a Talerico a discapito del coalizione del sindaco perdente al ballottaggio.
Se vince Donato…
Entrando nei particolari se dovesse vincere Valerio Donato, la sua coalizione avrebbe a disposizione venti seggi distribuiti quasi equamente. La parte del leone la reciterebbe la lista più votata in assoluto, Alleanza per Catanzaro, con tre consiglieri comunali (Riccio, Laudadio e Rosario Mancuso). Due seggi a testa dovrebbero essere assegnati a Prima l’Italia (la civica della Lega) Lostumbo e Costa; Progetto Catanzaro con i “montuoriani” Ciciariello e Levato sicuri della riconferma; Catanzaro Azzurra (la civica di Forza Italia) con l’ex presidente del Consiglio comunale Polimeni e l’ex assessore Lobello; Avanti con Donato (la lista dei Guerriero) con Arcuri e Veraldi; Cambiamo con Toti con Manuela Costanzo e l’ex assessore Concolino; Rinascita (la lista di Donato) con Parisi e l’ex Udc Merante; Fare per Catanzaro con il “re delle preferenze” Sergio Costanzo e la new entry Siciliotto; Italia al Centro con il ritorno di Scarpino e la novità Altomare, Volare Alto con la riconferma di Corsi. A Fiorita spetterebbero in questo caso otto seggi. Cambiavento esprimerebbe il riconfermato Bosco e Capelupo; Cambiamò Palaia e Serraino; il Pd eleggerebbe Giusi Iemma (la donna più votata) e il segretario cittadino Celia; il Movimento Cinquestelle entrerebbe per la prima volta in assoluto in Consiglio con Sergi. In bilico il seggio del socialista Buccolieri. Così come quello di Barbierio di Catanzaro al Centro per la coalizione di Talerico. In questo caso sono sicuri l’ex candidato a sindaco, il segretario provinciale di Azione Serò (il più votato in Io Scelgo Catanzaro) e la “talliniana” Procopi tra le file di Noi con l’Italia. A completare il quadro Wanda Ferro o la prima delle candidate in Fratelli d’Italia (Verrengia).
Se vince Fiorita
Quadro leggermente diverso nell’ipotesi di successo di Fiorita. In questo caso a perdere il seggio potrebbero essere Fare per Catanzaro (Siciliotto), Rinascita (Merante) e Italia al Centro (Altomare). A guadagnarli la coalizione di Fiorita. Cambiavento e Cambiamò esprimerebbero un terzo consigliere comunale: Monteverdi e Meloni (da non confondere ovviamente con la leader di Fratelli d’Italia) mentre entrerebbe sicuramente in assemblea Gregorio Buccolieri. Nel primo o nel secondo caso non cambierebbe nulla per il Partito democratico e per il Movimento Cinquestelle. Al netto del nuovo riconteggio nulla varierebbe per Talarico e soci ai quali verrebbero attribuiti sempre tre seggi. Così come rimarrebbe singolo il seggio attribuito a Fratelli d’Italia che, in questo caso, si porrebbe certamente all’opposizione.
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