di Mimmo Famularo – Lei ha dimostrato che senza Fratelli d’Italia il centrodestra non vince, lui ha invece ha condannato Valerio Donato al ballottaggio. Wanda Ferro e Mimmo Tallini sono i vincitori morali del primo turno delle Comunali. I loro destini rimarranno rigorosamente separati e nello spareggio del 26 giugno si giocherà uno scontro a distanza che designerà il nuovo sindaco di Catanzaro, ovvero l’erede di Sergio Abramo. L’ago della bilancia saranno ancora una volta loro due. Wanda ha scelto di sostenere Valerio Donato per cui il centrodestra tradizionale correrà adesso compatto. Mimmo invece ha fatto una scelta democristiana dando libertà di voto ai suoi sostenitori che, tuttavia, sanno che per continuare a contare dovranno sperare nel successo di Nicola Fiorita. Un appoggio diretto al candidato del centrosinistra avrebbe creato frizioni all’interno di Noi con l’Italia e imbarazzo tra i fedelissimi del professore universitario che si è sempre posto all’opposizione di Tallini e soci.
Wanda Ferro e Valerio Donato, i retroscena dell’accordo
Wanda Ferro e Valerio Donato, i retroscena dell’accordo
Ma procediamo con ordine. A destra erano in molti a scommettere su un apparentamento tecnico tra Fratelli d’Italia e Valerio Donato. Wanda Ferro avrebbe guadagnato ulteriore visibilità in Consiglio comunale a discapito però di altre forze della coalizione come Italia al Centro. Alla fine, anche per non scontentare il senatore Gaetano Quagliarello e il consigliere regionale Francesco De Nisi, si è optato per una soluzione meno invasiva: semplice appoggio politico che in caso di successo si trasformerà ovviamente in un importante riconoscimento per i “meloniani” ritenuti quanto mai decisivi. Tutto in linea con lo scenario nazionale dove si è registrato un generale ricompattamento delle principali forze del centrodestra. Così Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia correranno insieme nel turno di ballottaggio di domenica prossima. Da Verona a Catanzaro secondo la linea anti-Pd e anti-M5s cara soprattutto a Giorgia Meloni. L’intesa tra le principali componenti del centrodestra catanzarese è stata quindi raggiunta in un incontro ristretto. Il baricentro della coalizione si sposta dunque verso posizioni destrorse con buona pace di qualche consigliere sinistroide del prof mal sopportato dagli stessi alleati. Vincere è importante ma non è l’unica cosa che conta perché Donato guarda oltre e sa che la vera sfida sarà quella di governare la città e, nel caso dovesse risultare eletto, dovrà farlo con una maggioranza di centrodestra a trazione sovranista. Una buona notizia anche per Roberto Occhiuto che, sotto sotto, spingeva per questa soluzione.
Nicola Fiorita e il sostegno silenzioso di Tallini
Chi sarà determinante al ballottaggio? Antonello Talerico è stato il primo a prendere le distanze da Valerio Donato e dal senatore Giuseppe Mangialavori (come da pronostico) affermando di rimanere nell’alveo del centrodestra ma sostenendo in questa fase il candidato della sinistra Nicola Fiorita. Un ritorno al passato con qualche contraddizione ma sostanzialmente chiaro e trasparente. Il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Catanzaro si gioca il tutto per tutto. Sa di poter contare su un gruzzoletto di voti che potrebbe fare la differenza ma, allo stesso tempo, l’alleato più forte resta Mimmo Tallini che farà il tifo per Fiorita sostenendolo segretamente per non danneggiarlo. L’inciucio si materializzerà inevitabilmente dopo il voto. Se il nuovo sindaco dovesse essere il candidato del Pd e del M5s sarà necessario trovare una maggioranza per garantire la governabilità. Tallini con la sua consigliera Giulia Procopi e Talerico con il resto del suo gruppo diventerebbero quindi fondamentali per dare equilibrio alla nuova amministrazione. Profetico lo stesso Talerico nella conferenza stampa di qualche giorno fa con la metafora dell’anatra zoppa destinata a trasformarsi in un cinghiale con il probabile apporto dell’area centrista, pronta a cambiare casacca a seconda del vincitore nella migliore tradizione trasformista catanzarese.