A circa tre mesi e mezzo dall’ordinanza di custodia cautelare (LEGGI), la Procura di Paola ha chiuso le indagini sull’ex patron della Sampdoria, Massimo Ferrero, accusato di bancarotta fraudolenta documentale, nell’ambito di un’inchiesta condotta dalla Guardia di finanza di Cosenza. Sono nove le persone coinvolte complessivamente nelle attività investigative della Procura di Paola che ha portato in carcere l’imprenditore. Oltre all’ex presidente dei blucerchiati di Genova, sono coinvolti la figlia e il nipote, finiti agli arresti domiciliari. In particolare, ai domiciliari si trovano: Vanessa Ferrero, 48 anni, figlia di Massimo; Giorgi Ferrero, 41, nipote del presidente; Giovanni Fanelli, 53 anni, di Potenza; Aiello Del Gatto, di Torre Annunziata, 55, residente ad Acquappesa. A questi si aggiungono altri quattro indagati, tutti residenti a Roma e sottoposto oggi a perquisizione.
Il crack dell’azienda
Il crack dell’azienda
Al momento sono quindi concluse le indagini sulla vicenda giudiziaria che aveva portato nel mirino degli inquirenti il fallimento di quattro società nel settore turistico e cinematografico con sede ad Acquappesa, comune in provincia di Cosenza. Si tratterebbe di un complicato sistema che avrebbe portato il patron blucerchiato a vedersi contestare i reati di bancarotta e altri reati fiscali. Ferrero, dunque, per il momento resta ai domiciliari nella sua casa di Roma. Venti giorni per decidere se farsi interrogare dal magistrato, depositare documenti difensivi o aspettare la scontata richiesta di rinvio a giudizio.
“Con ripetuti prelevamenti dai conti bancari nella disponibilità della Elleemme Group srl, sia in contante che a mezzo assegni, distraeva l’importo di 740mila euro, il tutto allo scopo di procurare a sé o ad altri ingiusto profitto e recare pregiudizi ai creditori”. Questo è quanto si legge, invece, nell’ordinanza del gip in riferimento a Vanessa Ferrero, figlia del presidente della Sampdoria, Massimo, finita agli arresti domiciliari nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Paola.