Restano agli arresti domiciliari l’ex consigliere del Comune di Catanzaro Tommaso Brutto e il figlio Saverio, coinvolti nell’inchiesta della Dda di Catanzaro, “Basso Profilo”, che ha svelato presunti intrecci tra ‘ndrangheta, politica e imprenditoria. Lo hanno deciso i giudici del Tribunale del Riesame, che però hanno escluso per gli indagati, codifesi dai legali Vincenzo Ioppoli e Angela La Gamma, l’aggravante della mafiosità per tutti i reati contestati (associazione a delinquere ordinaria, rivelazione, utilizzazione del segreto di ufficio e corruzione in concorso) e il voto di scambio politico-mafioso, riqualificato questo ultimo in un reato bagattelare. La difesa, del resto, con una corposa documentazione si era battuta, durante l’udienza a porte chiuse, per escludere l’esistenza di qualsiasi legame dei Brutto con il contesto ‘ndranghetistico. Le motivazioni dei giudici del collegio saranno depositate nel termine di 45 giorni.