La Dia di Catanzaro ha sequestrato beni per 4 milioni di euro, riconducibili ad un agente imobiliare (e alla sua famiglia), arrestato nel gennaio del 2021 nell’ambito dell’operazione “Basso Profilo“. L’uomo, – secondo la Procura distrettuale antimafia – aveva messo in piedi un’organizzazione che, attraverso società cartiere, gestite da prestanome, emetteva fatture per operazioni inesistenti. Il sequestro riguarda 4 complessi aziendali, 31 fabbricati; 3 terreni; 3 auto; 2 moto; tutti i rapporti bancari, polizze assicurative, depositi a risparmio, buoni postali fruttiferi intestati e/o riconducibili ai proposti e ai loro familiari.
Le indagini
Le indagini
La proposta si fonda su complesse indagini di natura economico-patrimoniale svolte, anche con l’ausilio di sofisticati software, ad opera degli specialisti della Dia del Centro Operativo di Catanzaro, volte a verificare la provenienza dell’ingente patrimonio riferibile al destinatario del provvedimento e la sproporzione rispetto ai redditi dichiarati e all’attività lavorativa. Le indagini – scrivono gli inquirenti -riguardano le vicende patrimoniali e commerciali dell’uomo, che viene indicato come “soggetto portatore di pericolosità sociale qualificata“, in ragione della emersione degli elementi indiziari sviluppati nella proposta. Le indagini – proseguono gli inquirenti – hanno portato al convincimento che a partire dal 2005, appartenesse alla cosca Trapasso. Gli elementi a sostegno della misura ablativa odierna danno conto, fra l’altro – come riporta l’Agi – dei rapporti con la suddetta famiglia nel settore dell’usura e nel settore degli investimenti di denaro frutto di attività illecite.