“Basta Allevamenti Intensivi”, il Partito Animalista Italiano presenta Referendum in Cassazione

"Il Gruppo, insieme ad altre realtà associative, deposita in Corte di Cassazione il testo che potrebbe cambiare gli allevamenti in Italia"
"Il Gruppo, insieme ad altre realtà associative, deposita in Corte di Cassazione il testo che potrebbe cambiare gli allevamenti in Italia"

“Basta Allevamenti Intensivi. Alle ore 11.00 verrà presentato il Referendum per renderli illegali in Italia”. È quanto si legge in una nota stampa del Partito Animalista Italiano. “Il Gruppo, insieme ad altre realtà associative – continua il comunicato -, deposita difatti stamane in Corte di Cassazione il testo referendario che potrebbe cambiare per sempre gli allevamenti in Italia. Lo spiega il presidente del Partito Animalista Italiano, avvocato Cristiano Ceriello, autore del testo insieme all’ufficio legale del partito. Con il nostro quesito vogliamo abrogare le deroghe di cui godono sinora per legge le attività di allevamento, trasporto, macellazione degli animali e le deroghe alle leggi speciali in materia di animali, rendendoli per ora non punibili penalmente di uccisioni e maltrattamenti ingiusti contro gli animali”.

“Se dovesse passare il nostro quesito – prosegue la nota del Partito Animalista Italiano -, quelli che ora sono gli allevamenti e macelli intensivi diventerebbero totalmente illegali, oltre che reati, e questa nuova realtà porterebbe alla loro abolizione e fine. Tra gli altri, questa abrogazione, sarebbe anche il completamento legislativo della recente riforma costituzionale, la quale ha modificato gli articoli 9 e 41 della Costituzione in senso più animalista ed ecologista. Insomma – conclude la nota – parte da oggi non solo il Referendum, ma il lavoro per la fine degli allevamenti e macelli intensivi nel nostro Paese, con una raccolta firme che dovrebbe partire da inizio maggio 2023″.

“Se dovesse passare il nostro quesito – prosegue la nota del Partito Animalista Italiano -, quelli che ora sono gli allevamenti e macelli intensivi diventerebbero totalmente illegali, oltre che reati, e questa nuova realtà porterebbe alla loro abolizione e fine. Tra gli altri, questa abrogazione, sarebbe anche il completamento legislativo della recente riforma costituzionale, la quale ha modificato gli articoli 9 e 41 della Costituzione in senso più animalista ed ecologista. Insomma – conclude la nota – parte da oggi non solo il Referendum, ma il lavoro per la fine degli allevamenti e macelli intensivi nel nostro Paese, con una raccolta firme che dovrebbe partire da inizio maggio 2023″.

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