Cesare Battisti, ex terrorista dei Pac condannato all’ergastolo per 4 omicidi e altri gravi reati, è arrivato ieri nel carcere di Rossano, dove sarà recluso nel circuito di alta sicurezza 2, ovvero quello destinato ai detenuti condannati per fatti legati al terrorismo. Il Dap (Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria) ha respinto, col parere conforme della Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, la richiesta di Battisti di ottenere un regime detentivo più mitigato da scontare a Roma o Milano.
In isolamento sanitario anti-Covid
In isolamento sanitario anti-Covid
Battisti ha tuttavia concluso la condanna a sei mesi di reclusione in isolamento diurno – inflittagli insieme all’ergastolo – e ora può accedere a un regime detentivo meno rigido, con gli spazi di socialità previsti dall’ordinamento penitenziario per il circuito di alta sicurezza dove sono reclusi i crimini degli anni di piombo. Passerà i primi 15 giorni in isolamento sanitario per il Covid e, poi, sarà ristretto nella sezione dove si trovano 18 detenuti accusati e condannati per terrorismo islamico.
La nota del Sappe
Per Giovanni Battista Durante, segretariato generale aggiunto del Sappe e Damiano Bellucci, segretario nazionale, da un lato da leggersi come “una scelta adeguata”, soprattutto per il contesto detentivo. Ma restano i problemi irrisolti del carcere rossanese: il personale in pianta organica è di 135 uomini ma ne ha assegnati solo 126, mentre quello effettivamente amministrati sono 123. Di questi bisogna ancora toglierne circa 10 che sono in convalescenza per problemi di salute e prossimi al pensionamento. Inoltre, considerata l’importanza dell’istituto, è necessario che ci sia un dirigente in pianta stabile, poiché come è noto il carcere è sprovvisto di un direttore fisso in sede ormai da quasi due anni.