Beppe Fiorello: “In Calabria tante storie, non c’è solo la ‘ndrangheta”

Beppe Fiorello Lamezia

“Di Mario mi ha colpito il fatto che ha il giusto dosaggio tra la dolcezza e la determinazione di un regista al suo quarto film ed io ho subito letto un bel film, una bella sceneggiatura, strutturata bene con uno stile ed una grande personalità”. Giuseppe Fiorello non nasconde il suo entusiasmo per il film “L’afide e la formica”, diretto da Mario Vitale ed in fase di riprese a Lamezia Terme, con qualche toccata tra i paesaggi incontaminati del Reventino.

Il film racconta la storia di un ex maratoneta (Fiorello, appunto), insegnante di educazione fisica, che intreccia il suo vissuto con quello di una ragazza musulmana la cui vitalità e determinazione lo contagerà al punto che deciderà di allenarla per farle vincere la sua corsa più importante: quella della vita. Una storia, tra altre storie, che, nata da un’idea dello stesso Vitale e di Saverio Tavano che insieme a Josella Porto e Francesco Governa l’hanno sceneggiata, racconta di integrazione e scambi culturali. Il tutto visto attraverso gli occhi di un’adolescente che, con i suoi sogni, diventa simbolo di un desiderio di appartenenza ed integrazione di tutta una nuova generazione di immigrati.

Il film racconta la storia di un ex maratoneta (Fiorello, appunto), insegnante di educazione fisica, che intreccia il suo vissuto con quello di una ragazza musulmana la cui vitalità e determinazione lo contagerà al punto che deciderà di allenarla per farle vincere la sua corsa più importante: quella della vita. Una storia, tra altre storie, che, nata da un’idea dello stesso Vitale e di Saverio Tavano che insieme a Josella Porto e Francesco Governa l’hanno sceneggiata, racconta di integrazione e scambi culturali. Il tutto visto attraverso gli occhi di un’adolescente che, con i suoi sogni, diventa simbolo di un desiderio di appartenenza ed integrazione di tutta una nuova generazione di immigrati.

“L’idea che sta alla base del film – spiega Vitale – nasce dall’esigenza di raccontare la Calabria, da sempre terra di contaminazioni, con un approccio innovativo ed originale ed allontanandosi il più possibile dai cliché cinematografici che dipingono questa regione come una terra disagiata”. Un film, quindi, che racconta anche la voglia di riscatto di una regione, la Calabria, che, come afferma Fiorello, “ha un fermento molto importante dal punto di vista cinematografico e si sta avviando ad una nuova vita”, a riprova del fatto che, conclude, “di questa regione si possono raccontare storie di altro genere e non solo ‘ndranghetistico”.

Il film del giovane regista lametino, alla sua opera prima, doveva essere girato a giugno ma la pandemia ha fatto slittare il primo ciak a settembre. Prodotto dalla Indaco Film, con il sostegno di Mibact, Calabria Film Commission e Rai Cinema, il lungometraggio vede nel cast, oltre a Fiorello, anche Valentina Lodovini, Cristina Parku, Alessio Praticò, Nadia Kibut, Ettore Signorelli, Anna Maria De Luca. (ANSA)

Redazione Calabria 7

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