Un’entita unica: il partito del centrodestra italiano. Silvio Berlusconi, in una riunione con gli europarlamentari di Forza Italia, accoglie con favore la discussione sull’ipotesi di dare vita a un partito unico sul modello dei Repubblicani statunitensi. Un vecchio progetto del Cavaliere, che da decenni è convinto che il centrodestra sia vincente solo se unito. Un’accelerazione arrivata a sorpresa, che spiazza diversi big del partito, dopo che Forza Italia si era divisa davanti al progetto di federazione del centrodestra lanciato dal leghista Matteo Salvini. Il presidente di Forza Italia sembra voler sparigliare le carte e togliere un po’ di spazio ai ‘duellanti’, perchè il protagonismo e la competizione accesa tra Salvini e Giorgia Meloni non sta facendo bene a Forza Italia.
Il ticket Occhiuto-Salvini
Il ticket Occhiuto-Salvini
Tredici anni dopo, archiviata la Seconda repubblica,e il Pdl, dopo la grande rottura con Gianfranco Fini, Berlusconi torna a sognare una formazione politica che raggruppi i liberali di centrodestra. Il progetto è proiettato al 2023, quando Forza Italia e Lega ritengono si andrà a votare, a fine legislatura. Ed è allargato anche a Fratelli d’Italia, in questo momento all’opposizione del governo di Mario Draghi, sostenuto invece da tutte le altre forze di centrodestra. Dopo il vertice dei leader sulle amministrative, in programma domani, si annuncia un incontro per definire le “regole” della federazione. Intanto, fonti qualificate parlano dell’ipotesi di un ticket da candidare, non solo alle amministrative a Milano, ma anche alle regionali in Calabria. Alla presidenza della Regione Calabria il centrodestra dovrebbe candidare l’azzurro Roberto Occhiuto, in ticket con il leghista Antonino Spirlì, attuale presidente facente funzioni, dopo l’improvvisa morte di Jole Santelli. Mentre a Milano si parla della candidatura di un civico, Oscar di Montigny o Annarosa Racca, con Gabriele Albertini come vice.
Il nodo della Calabria
Domani i big del centrodestra dovrebbero ‘chiudere’ solo il nodo Calabria, perchè è probabile che per il capoluogo lombardo Salvini chieda altro tempo, fino alla fine della settimana. Per quanto riguarda la federazione, l’unica dichiarazione che si registra in campo leghista è una precisazione fatta trapelare da via Bellerio. “La Lega lavora per unire: l’Italia e la politica hanno bisogno di unità, concretezza e passione”, si commenta, senza fare alcun accenno all’ipotesi di partito unico. Pur dichiaratosi pubblicamente favorevole al partito unico nel 2023, durante il consiglio federale dei giorni scorsi, il segretario leghista ha, infatti, illustrato un progetto meno ambizioso e da avviare subito. La nuova forma di centrodestra che ha in mente Salvini assomiglia alla Casa delle libertà, una unione tra le diversità, più che al Pdl. L’avvio di una collaborazione costante e continua tra i partiti di centrodestra che sostengono Draghi, in primo luogo a livello parlamentare. L’ipotesi è per esempio di individuare ‘speaker unici’ dei diversi partiti che, scelti in base alle competenze e a rotazione, tra Camera e Senato, si facciano portavoce della posizione di tutto il ‘centrodestra di governo’. Durante il direttivo leghista, Salvini ha anche parlato dei vantaggi che una maggiore collaborazione con Forza Italia porterebbe alla Lega a livello europeo, per i rapporti con il Ppe, gruppo in cui siedono gli azzurri, con il quale gli ex lumbard ambiscono ad avviare un dialogo.