Bevacqua: “I ritardi sul Pnrr si accumulano, ma il governo nazionale e quello regionale fanno finta di niente”

Il capogruppo del Pd in Consiglio regionale: "Non si può perdere altro tempo e non possiamo correre il rischio di disperdere risorse"
Mimmo Bevacqua

“Nonostante le modifiche apportate dal governo Meloni alla governance del Pnrr con l’ultimo decreto, continuano ad accumularsi ritardi e inefficienze che rischiano di far evaporare le risorse e lasciare incompleti tantissimi progetti, soprattutto al Sud”. Ad affermarlo è il capogruppo del Pd Mimmo Bevacqua dopo le esternazioni di Giosy Romano Commissario delle aree industriali di Campania e Calabria e del Commissario europeo all’Economia Paolo Gentiloni.

“In un’intervista rilasciata a La Repubblica – spiega Bevacqua – il Commissario Romano ammette il mancato avvio delle opere e ha dichiarato di avere  scritto diverse lettere a enti e ministeri chiedendo semplicemente a che punto fossero le gare di appalto per le  infrastrutture  senza avere ricevuto mai alcuna risposta, maturando l’idea che tali fondi non saranno mai spesi. Eppure Campania e Calabria, insieme a tutte quelle delle regioni del Sud, sono state inserite nelle Zone economiche speciali (Zes) per accelerare le procedure burocratiche e agevolare nuovi insediamenti. Evidentemente, come spiegato da Romano, le Regioni meridionali restano poco attrattive per le imprese, anche perché in gran parte delle aree industriali sono semi abbandonate, con pochi servizi e senza collegamenti con porti e ferrovie. Anche il Commissario Gentiloni, del resto, ha fatto sapere che prima ci si mette al tavolo per le modifiche al Pnrr meglio è, anche per evitare di perdere i fondi già previsti per la terza rata in scadenza a dicembre. Insomma una situazione che desta moltissime preoccupazioni specialmente in Regioni come la Calabria che agganciano al Pnrr la speranza di non soccombere e di avere una speranza di sviluppo e progresso. La stessa Corte dei Conti della Calabria nella relazione semestrale di qualche giorno fa mette in evidenza le criticità nell’attuazione del Pnrr e delle Zes in particolare, nonostante la corposa struttura commissariale”.

“In un’intervista rilasciata a La Repubblica – spiega Bevacqua – il Commissario Romano ammette il mancato avvio delle opere e ha dichiarato di avere  scritto diverse lettere a enti e ministeri chiedendo semplicemente a che punto fossero le gare di appalto per le  infrastrutture  senza avere ricevuto mai alcuna risposta, maturando l’idea che tali fondi non saranno mai spesi. Eppure Campania e Calabria, insieme a tutte quelle delle regioni del Sud, sono state inserite nelle Zone economiche speciali (Zes) per accelerare le procedure burocratiche e agevolare nuovi insediamenti. Evidentemente, come spiegato da Romano, le Regioni meridionali restano poco attrattive per le imprese, anche perché in gran parte delle aree industriali sono semi abbandonate, con pochi servizi e senza collegamenti con porti e ferrovie. Anche il Commissario Gentiloni, del resto, ha fatto sapere che prima ci si mette al tavolo per le modifiche al Pnrr meglio è, anche per evitare di perdere i fondi già previsti per la terza rata in scadenza a dicembre. Insomma una situazione che desta moltissime preoccupazioni specialmente in Regioni come la Calabria che agganciano al Pnrr la speranza di non soccombere e di avere una speranza di sviluppo e progresso. La stessa Corte dei Conti della Calabria nella relazione semestrale di qualche giorno fa mette in evidenza le criticità nell’attuazione del Pnrr e delle Zes in particolare, nonostante la corposa struttura commissariale”.

“Come gruppo del Pd – conclude Bevacqua – chiediamo nuovamente al governatore Roberto Occhiuto di rendere un’informativa sullo stato di attuazione dei progetti in Calabria in attesa che la stessa operazione la faccia il ministro Fitto in Parlamento. Non si può perdere altro tempo e, soprattutto, non possiamo correre il rischio di disperdere risorse. Vanno aiutati i Comuni nella progettazione e si deve far fronte all’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia che hanno fatto lievitare i costi originari dei vari progetti. Davvero serve uno sforzo unitario, senza distinzione di colore politico, per fare il punto della situazione e accelerare procedure e messa a terra delle risorse”.

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