“Incontreremo martedì prossimo a Roma la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa per sollecitare l’attenzione del ministero e del Governo tutto in merito alla gravissima situazione in cui versa la sanità in Calabria”. A renderlo noto è il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Domenico Bevacqua. “Il colloquio istituzionale – spiega Bevacqua – sarà l’occasione per illustrare e consegnare un dettagliato dossier atto a evidenziare i disastri prodotti da undici anni di commissariamento, a cominciare dalla intervenuta desertificazione dei presidi assistenziali e alla conseguente caduta verticale dei Lea. Le nostre richieste saranno chiare e in linea con quanto stiamo proponendo da tempo: abolizione del Decreto 35, ripensamento organico della soluzione commissariale, utilizzo immediato del Mes, costruzione dei nuovi ospedali, avviamento effettivo di un modello organizzativo che guardi ai territori”.
“Garantire il diritto alla salute dei propri cittadini”
“Garantire il diritto alla salute dei propri cittadini”
Bevacqua aggiunge: “In linea con i principi ispiratori di un partito autenticamente riformista e attento ai bisogni primari dei cittadini ribadiremo la necessità di una sanità robustamente pubblica, capace di venire incontro alle esigenze dei territori e guidata con mano ferma da una forte regia nazionale. Ne eravamo già convinti, ma l’esperienza Covid ha rafforzato questo convincimento. In ragione di queste priorità, entro il quadro della normativa nazionale, la Calabria – sostiene il capogruppo regionale del Pd – può e deve tornare a disporre in maniera effettiva delle risorse necessarie a garantire il diritto alla salute dei propri cittadini.
Davanti a un governo regionale che non ha prodotto alcun atto concreto per fronteggiare un eventuale aggravarsi dell’emergenza Covid, davanti alla latitanza della struttura commissariale, il ministero deve contribuire all’apertura di un tavolo istituzionale per l’assunzione di provvedimenti urgenti e indifferibili. Oggi, in Calabria, il diritto alla salute è semplicemente negato: nessun livello istituzionale – conclude Bevacqua – può restare indifferente”.