di Carmen Mirarchi – Presentato il “Bilancio Sociale” della Polizia di Stato. Si tratta di un atto più frequente nel mondo aziendale, risulta raro nella P.A. ma la Questura di Catanzaro, per il terzo anno, intende informare sui programmi, attività e risultati raggiunti per raccontare la qualità che si nasconde dietro la quantità, le cifre.
Non solo un compendio di informazioni ma uno strumento di rendicontazione sociale capace di trasmettere i contenuti e il vero significato dell’attività istituzionale, oltre una lettura vera dei fatti che i numeri rilevati da una indagine statistica non possono dare. “Il territorio di Catanzaro si conferma non facile e sensibile alla ndrangheta ed alla corruzione deviante per lo sviluppo sano della società. I reati tendono alla diminuzione ma la percezione ed i livelli di sicurezza sono in aumento” ha detto durante la conferenza stampa il Questore Amalia Di Ruocco. “Le strategia di contrasto devono essere sempre più importati nei territori. Serve migliorare le procedure interne” ha aggiunto.
Non solo un compendio di informazioni ma uno strumento di rendicontazione sociale capace di trasmettere i contenuti e il vero significato dell’attività istituzionale, oltre una lettura vera dei fatti che i numeri rilevati da una indagine statistica non possono dare. “Il territorio di Catanzaro si conferma non facile e sensibile alla ndrangheta ed alla corruzione deviante per lo sviluppo sano della società. I reati tendono alla diminuzione ma la percezione ed i livelli di sicurezza sono in aumento” ha detto durante la conferenza stampa il Questore Amalia Di Ruocco. “Le strategia di contrasto devono essere sempre più importati nei territori. Serve migliorare le procedure interne” ha aggiunto.
Dai dati ricavati dal Sistema Informatico Interforze al 09.01.2020, emerge che: i delitti nel 2019 sono stati due in provincia dì Catanzaro e zero nel capoluogo; i furti sono passati da 4348 a 3689; 12 le rapine in abitazioni; in aumento i casi di violenza sessuale passati da 24 a 27; le estorsioni sono in lievissimo aumento, 69 i casi nel 2019; in netto Call le frodi informatiche passate da 1380 a 1301; i reati in materia di stupefacenti sono stati 266.
Tra le partì più interessanti del bilancio quella relativa al furto nella città di Catanzaro.
Il reato di furto come è noto, viene commesso soprattutto dai membri della numerosa comunità rom presente in città, in particolare nella zona sud. “Purtroppo una deprecabile politica condotta negli anni passati ha portato alla concessione a
queste famiglie degli alloggi popolari. Oggi in alcuni quartieri e in alcuni stabili si registra una concentrazione di occupanti che hanno a loro carico numerosi precedenti penali e di polizia, sono sottoposti a misuredi prevenzione e limitative della libertà pur vivendo nello stesso appartamento. I quartieri in argomento versano in stato di degrado e alcuni stabili sono in condizioni fatiscenti, con appartamenti vuoti dove le famiglie del palazzo nascondono droga e refurtiva.
Il Bilancio è sul sito della questura, un sito molto visitato rispetto agli anni precedenti che conferma come la comunicazione sia oggetto di massima attenzione.
Durante la conferenza stampa è stato mostrato un video dove sono stati messi in evidenza i progetti e le operazioni più importati: le Fiamme oro, l’impegno sociale, l’operazione Movida a Lamezia Terme, il focus ndrangheta, il progetto la legalità conviene, i nuovi distintivi, i controlli nelle scuole, la truffa dello specchietto e le Operazione Infection e Core business.
“Ho guardato i dati del 2019 con l’obiettivo di migliorare d3i dati che sono confortanti” ha detto il Capo della Squadra mobile di Catanzaro. “Registriamo alcuni reati in decremento come le truffe informatiche ed i furti. La delittuosita’ scende ed aumenta però l’indice di contrasto. Questo però non ci deve far abbassare la guardia”. In merito alla ‘ndrangheta il capo della Mobile ha spiegato: “Sta mutando pelle. Importa modelli criminali che ho sperimentato al Nord. Il modello criminale che è quello della ‘ndrangheta imprenditoriale che collude con apparati della pubblica amministrazione. I dati devono indurci ad impegnarci. Nel dettaglio l! squadra mobile è impegnata su tutte le province come confermano le operazioni come Rimpiazzo ed Infection e l’operazione contro il clan degli zingari. L’attività più significativa è la risoluzione di vecchi omicidi grazie ai collaboratori di giustizia. Questo comporta provvedimenti nei.confronti di boss che restano sempre di più in carcere evitando il ritorno sul territorio” ha concluso.
Redazione Calabria 7