Bimba morta di stenti, la nonna torna dalla Calabria: “Mia figlia per me non esiste più”

"Se avessi saputo quello che succedeva, sarei corsa a Milano. Non ne avevo idea. Io vivo lontano, a Crotone. Non potevo immaginare una cosa simile"

Ieri la Procura di Milano ha dato il nulla osta per i funerali della piccola Diana Pifferi. La bimba era stata trovata morta in casa lo scorso mercoledì. Alessia Pifferi aveva lasciato sola la figlia di 16 mesi in casa per sei giorni. Secondo l’autopsia, Diana sarebbe morte di stenti, quindi di fame e sete. Ma sono ancora da accertare le cause specifiche. La donna, 36 anni, è al momento in carcere accusata di omicidio volontario pluriaggravato nelle indagini della Squadra mobile, coordinate dal pm Francesco De Tommasi. L’atto della Procura, dopo l’autopsia che si è svolta ieri, consentirà dunque di stabilire una data per la celebrazione delle esequie. Per il primo agosto sono invece fissati gli accertamenti sul contenuto del flaconcino di “En”. Un farmaco ansiolitico ritrovato nell’appartamento di via Parea. Analisi attese anche sul biberon della piccola, per capire se la madre abbia o meno dato del benzodiazepine alla figlia. Gli esiti completi degli esami autoptici, invece, dovrebbero essere a disposizione degli inquirenti nel giro di 60 giorni.

Bimba morta di stenti

Bimba morta di stenti

L’autopsia, ha dato quindi la prima ufficialità: “Morte per stenti”. Anche se, per una bambina di un anno e mezzo lasciata senza acqua ne cibo era quasi scontato attendersi un epilogo così tragico. Ci saranno comunque altri rilievi, in considerazione soprattutto della presenza di psicofarmaci vicino al corpicino di Diana. Bisognerà quindi capire se la bimba abbia bevuto da quel biberon e se all’interno dello stesso ci siano delle tracce del farmaco “En”. Dall’esame autoptico è emerso un ulteriore dettaglio destinato ad aggravare la posizione di Alessia Pifferi. Diana sarebbe deceduta martedì, quindi 24 ore prima del ritrovamento di mercoledi. Secondo quanto scrive “Repubblica” la madre il lunedì si trovava a Milano. Ne consegue che, se la donna fosse passata da casa la bambina si sarebbe potuta salvare.

“Alessia per me non esiste più”

Ieri la donna, avrebbe espresso ai suoi avvocati, Solange Marchignoli e Luca D’Auria, il desiderio di partecipare ai funerali della figlia. I legali avevano dichiarato: “Alessia è una persona che ti guarda, ma non ti vede. Ha gli occhi persi nel vuoto, è talmente scollegata dalla realtà da voler andare al funerale figlia”. Su facebook, dopo aver saputo della morte per stenti della nipotina di 18 mesi lasciata in casa da sola a Milano, Maria aveva definito sua figlia Alessia, ora in carcere per omicidio, “un mostro”. Parlando poi con Il Giorno ha detto di aver “scritto quelle parole in un momento di rabbia. Comunque non voglio più saperne di lei: per me non esiste più”. “Vedevo la mia nipotina in videochiamata e non notavo nulla di strano. Se avessi saputo quello che succedeva, sarei corsa a Milano. Non ne avevo idea. Io vivo lontano, a Crotone. Non potevo immaginare una cosa simile” ha aggiunto Maria, arrivata a Milano appena ha saputo della morte di Diana.  Si terrà domani pomeriggio il funerale di Diana. La cerimonia si svolgerà nella parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di San Giuliano Milanese

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