di Gabriella Passariello- Si sarebbe avvicinata a lei al bar con la scusa di offrirle un’aranciata e poi le avrebbe messo le mani tra le gambe, toccandole le parti intime. Lui un 77enne, di Gasperina, nel Catanzarese, lei una bimba di appena 11 anni, incredula, turbata, terrorizzata dall’atteggiamento di quell’uomo che conosceva, così come era conosciuto dalla sua famiglia. Scossa al punto da riuscire a confidarsi con la madre solo dopo ore, per evitarle preoccupazioni. Per questa violenza sessuale aggravata consumatasi il 25 luglio dell’anno scorso il pm ha chiesto nei confronti di F. S., giudicato con rito abbreviato, la pena ad 2 anni e 8 mesi di reclusione, richiesta alla quale si sono associati i difensori delle parti civili, gli avvocati Vincenzo Varano, Domenico Pietragalla e Marco Sinopoli. Il gup del Tribunale di Catanzaro Vittorio Rinaldi ha aggiornato l’udienza al prossimo 1 luglio, giorno in cui il giudice emetterà il verdetto nei confronti dell’imputato difeso dall’avvocato Paolo Carnuccio.
Senza possibilità di difesa
Senza possibilità di difesa
Secondo le ipotesi di accusa il presunto pedofilo avrebbe palpeggiato le parti intime della bambina con atti repentini, senza consentire alla vittima di difendersi o di manifestare il suo dissenso, costringendo l’11enne a subire atti sessuali. E’ stata la madre della piccola ad esporre tutto ai carabinieri, riferendo che a raccontarle subito dell’accaduto è stata l’altra figlia, mentre solo in secondo momento quando la mamma è andata dalla piccola per trovare conferme, lei le ha confidato l’enorme macigno che aveva dentro. Una vicenda che non si sarebbe conclusa all’interno di quel bar, ma sarebbe andata avanti per ore, perchè lui l’avrebbe inseguita fino a casa.
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