Ha ingerito un integratore alimentare ed è finito ricoverato in codice rosso al pronto soccorso. E’ accaduto ad un bimbo di sei anni di Napoli, che ha riportato ustioni alla gola e allo stomaco dopo avere bevuto Alka Water, prodotto della Vivere Alcalino. La vicenda, anticipata da La Repubblica, è accaduta ad ottobre e il bimbo avrebbe riportato danni all’esofago e allo stomaco. Il risultato delle analisi è stato spedito al Centro antiveleni di Pavia per ulteriori accertamenti. Intanto, la Asl di Brindisi, competente per territorialità rispetto alla sede dell’azienda produttrice, ha disposto il ritiro dal commercio del prodotto.
Dopo il caso del bimbo di Napoli, la Asl di Brindisi ha disposto il ritiro dal commercio e il richiamo all’uso dell’integratore alimentare. Lo comunica la stessa Asl che è intervenuta in quanto l’azienda produttrice, la Vivere Alcalino, ha la sede amministrativa a San Michele Salentino, in provincia di Brindisi. Gli stabilimenti di produzione sono invece nella Bat. La stessa Asl, poi, ha avviato accertamenti su altri prodotti commercializzati con il marchio dell’azienda brindisina. Il provvedimento per il ritiro del commercio è stato attivato dopo la segnalazione giunta il 26 ottobre dal centro Antiveleni di Pavia che ha informato il ministero della Salute e poi Regione Puglia e Asl Brindisi in seguito all’intossicazione del bambino.
Dopo il caso del bimbo di Napoli, la Asl di Brindisi ha disposto il ritiro dal commercio e il richiamo all’uso dell’integratore alimentare. Lo comunica la stessa Asl che è intervenuta in quanto l’azienda produttrice, la Vivere Alcalino, ha la sede amministrativa a San Michele Salentino, in provincia di Brindisi. Gli stabilimenti di produzione sono invece nella Bat. La stessa Asl, poi, ha avviato accertamenti su altri prodotti commercializzati con il marchio dell’azienda brindisina. Il provvedimento per il ritiro del commercio è stato attivato dopo la segnalazione giunta il 26 ottobre dal centro Antiveleni di Pavia che ha informato il ministero della Salute e poi Regione Puglia e Asl Brindisi in seguito all’intossicazione del bambino.