Due ostetriche sono state iscritte al registro degli indagati dopo che un bambino è nato morto in seguito a un parto in casa. La vicenda risale allo scorso sabato 5 novembre quando, durante il travaglio, si sono registrate alcune anomalie. La partoriente è stata trasportata in auto all’ospedale Infermi di Rimini dato che lei stava bene e il battito fetale era comunque sotto controllo. All’ospedale, però, il cuore del piccolo ha smesso di battere.
In casa infatti, secondo quanto riportato da Leggo, non si sarebbe verificata alcuna urgenza, al punto da non rendere necessario l’intervento dell’ambulanza per il trasferimento nel nosocomio cittadino. Solamente una volta raggiunto il pronto soccorso dell’ospedale il cuore del piccolo avrebbe smesso di battere. Uscito dal grembo materno, però, il neonato aveva il cordone ombelicale stretto intorno al collo.
In casa infatti, secondo quanto riportato da Leggo, non si sarebbe verificata alcuna urgenza, al punto da non rendere necessario l’intervento dell’ambulanza per il trasferimento nel nosocomio cittadino. Solamente una volta raggiunto il pronto soccorso dell’ospedale il cuore del piccolo avrebbe smesso di battere. Uscito dal grembo materno, però, il neonato aveva il cordone ombelicale stretto intorno al collo.
“L’iscrizione al registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo – si legge in una nota -, è un atto dovuto, scattato dopo che l’Ausl di Rimini ha trasmesso gli atti alla Procura locale. In questi tristi casi di bimbi nati morti, l’apertura delle indagini scatta infatti in automatico ma al momento non sembrerebbero essere emerse responsabilità delle due donne. Le due ostetriche, in base agli ultimi riscontri, avrebbero agito secondo il protocollo previsto. Si attendono i risultati dell’autopsia fatta sul corpo del neonato per verificare l’effettiva causa della morte e capire se il decesso sarebbe potuto essere evitato.