Bimbo strangolato dalla madre, il padre: “Non mi perdono di essere andato al lavoro”

“Sono morto anch’io. Non stava bene, ma una simile tragedia era inimmaginabile”

“Con Luca sono morto anch’io. Non potrò mai perdonarmi di essere andato al lavoro, di averla lasciata sola. Sapevo che non stava bene, ma non potevo aspettarmi una simile tragedia”. Lo ha detto uscendo dalla caserma dei carabinieri Maurizio Baiardi, il papà del piccolo Luca strangolato dalla madre.

Come riporta Il Giorno, ieri mattina attorno alle 7,30 l’uomo è uscito di casa per andare al lavoro. Circa un’ora più tardi è arrivata la mamma di Elisa, Angela, che ha trovato la figlia sul letto con accanto il nipotino privo di sensi. E i vicini si domandano come sia possibile che una bravissima moglie, una mamma amorevole abbia strangolato quel bambino desiderato per cinque anni. “Lo sentivo piangere spesso – ha raccontato un uomo che vive nei pressi dell’abitazione con le lacrime agli occhi – forse non stava bene o non sopportava il caldo di questi giorni”.

Come riporta Il Giorno, ieri mattina attorno alle 7,30 l’uomo è uscito di casa per andare al lavoro. Circa un’ora più tardi è arrivata la mamma di Elisa, Angela, che ha trovato la figlia sul letto con accanto il nipotino privo di sensi. E i vicini si domandano come sia possibile che una bravissima moglie, una mamma amorevole abbia strangolato quel bambino desiderato per cinque anni. “Lo sentivo piangere spesso – ha raccontato un uomo che vive nei pressi dell’abitazione con le lacrime agli occhi – forse non stava bene o non sopportava il caldo di questi giorni”.

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