Gli agenti di Polizia del Commissariato di Corigliano Rossano hanno arrestato quattro persone e sequestrato un ingente quantitativo di marijuana (241 kg) al termine di un’operazione portata a termine stamattina nella provincia di Cosenza.
In particolare, stando a quanto ricostruito dagli agenti, verso la fine di giugno è stato individuato un capannone nella zona industriale di Santa Sofia D’Epiro (CS), utilizzato per la coltivazione di marijuana.
All’interno dello stesso è stata rinvenuta una vera e propria “centrale della droga” oltre che un’ingente quantità di sostanza stupefacente. La Procura della Repubblica di Castrovillari ha quindi emesso un decreto di ritardato sequestro per poter svolgere ulteriori indagini ed individuare le persone coinvolte. Nello stesso tempo, è stato disposto il monitoraggio costante dei luoghi in cui era in corso l’attività delittuosa, con appostamenti in tutto l’arco della giornata, che si sono protratti per quasi una settimana.
In particolare, stando a quanto ricostruito dagli agenti, verso la fine di giugno è stato individuato un capannone nella zona industriale di Santa Sofia D’Epiro (CS), utilizzato per la coltivazione di marijuana.
All’interno dello stesso è stata rinvenuta una vera e propria “centrale della droga” oltre che un’ingente quantità di sostanza stupefacente. La Procura della Repubblica di Castrovillari ha quindi emesso un decreto di ritardato sequestro per poter svolgere ulteriori indagini ed individuare le persone coinvolte. Nello stesso tempo, è stato disposto il monitoraggio costante dei luoghi in cui era in corso l’attività delittuosa, con appostamenti in tutto l’arco della giornata, che si sono protratti per quasi una settimana.
Il movimento anomalo nei pressi del capannone
Nella mattinata di ieri, alle prime luci dell’alba, il personale impiegato nel servizio di appostamento ha notato un movimento “anomalo” di automezzi ( un’auto ed un furgone) e l’arrivo di tre persone ( due donne di nazionalità cinese ed un italiano). Secondo i poliziotti, il conducente del furgone si è portato all’interno del capannone, e dopo circa mezz’ora ha lasciato repentinamente la zona. Predisposto dunque un servizio di pedinamento del furgone terminato, dopo circa 40 km, nella zona industriale di Corigliano Rossano con il fermo dell’uomo e la sua identificazione. In quegli stessi frangenti, le due donne di nazionalità cinese, dopo avere richiuso il portone del capannone, erano pronte a lasciare la zona a bordo della loro auto. A questo punto, sono intervenuti i poliziotti e le donne sono state bloccate prima che si potessero dare alla fuga.
La perquisizione
Perquisito il capannone, i poliziotti hanno trovato anche il quarto indagato, un uomo cinese che si era nascosto sotto alcuni materassi per sfuggire alla cattura. In particolare all’interno c’erano vere e proprie “serre” adibite alla coltivazione e produzione di marijuana, complete di tubi di aspirazione, bidoni di fertilizzanti, materiale elettrico, pompe di aspirazione. Non solo: c’erano altresì termometri per il controllo costante della temperatura, lampade alogene ed altro, nonché una macchina finalizzata alla triturazione del materiale erbaceo prodotto, per poterne favorire il confezionamento. Inoltre, è stato accertato che il filtraggio dell’aria veniva controllato attraverso l’applicazione ed il ricambio di filtri a carbone attivo per il controllo degli odori sprigionati dalla lavorazione dello stupefacente.
Un ciclo d’affari milionario
Una vera e propria “organizzazione ingegneristica” ha permesso la produzione di numerosi cicli annuali e, secondo l’accusa, un giro d’affari milionario, considerato che il capannone era nella disponibilità di uno degli indagati già dal 2022. Ultimata la perquisizione veniva rinvenuta e sequestra una ingente quantità di marijuana ( 241 kg) occultata all’interno di decine di sacchi di plastica. Sono stati sottoposti a sequestro gli automezzi utilizzati dagli indagati. Le quattro persone coinvolte sono state tratte in arresto e, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, tradotte presso la Casa Circondariale di Castrovillari.
Il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e l’operato della Polizia Giudiziaria dovrà essere sottoposto alla valutazione del giudice innanzi al quale i soggetti gravemente indiziati potranno fornire la propria versione dei fatti che sarà anch’essa a scrupolosa verifica
Il tutto si comunica nel rispetto dei diritti degli indagati (da ritenersi presunti innocenti fino ad un definitivo accertamento della colpevolezza) al fine di garantire il diritto di cronaca.