Blitz antimafia a Milano, presunto boss clan di Pioltello: “Faccio lista e metto capo della ‘ndrangheta”

Lo dice Cosimo Maiolo, già condannato nell’operazione "Infinito", al braccio destro Luca Del Monaco prima di incontrare il candidato sindaco Claudio Fina
'Ndrangheta a Milano,

“Mi faccio la lista civica per me senza… registrata mi metto… capo della ‘ndrangheta“. Lo dice intercettato dalla Squadra mobile e la Dda di Milano il presunto boss della locale di Pioltello Cosimo Maiolo, già condannato nell’operazione denominata “Infinito”, mentre parla con il braccio destro Luca Del Monaco prima di incontrare in un pranzo del 23 settembre 2021 il candidato sindaco per il centrodestra Claudio Fina in vista delle elezioni amministrative dell’ottobre 2021.

Le intercettazioni sono relative all’operazione che la Polizia di Milano, coordinata dalla Dda del capoluogo lombardo, sta eseguendo nei confronti di 10 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, tentata estorsione, tentato omicidio, ricettazione, porto illegale di armi, furto aggravato, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia e coercizione elettorale, usura, tutti aggravati dalla contestazione della mafiosità.

Le intercettazioni sono relative all’operazione che la Polizia di Milano, coordinata dalla Dda del capoluogo lombardo, sta eseguendo nei confronti di 10 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, tentata estorsione, tentato omicidio, ricettazione, porto illegale di armi, furto aggravato, detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, intestazione fittizia e coercizione elettorale, usura, tutti aggravati dalla contestazione della mafiosità.

L’aiuto elettorale

Un incontro in cui Fina, sostenuto da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia – stando a quanto riportato dagli inquirenti – “seppure consapevole della caratura della persona che aveva davanti”, ossia Cosimo Maiolo, “ha accettato l’aiuto in campagna elettorale definendo con gli stessi Maiolo-Del Monaco quali votanti accaparrarsi, sfruttando anche il bacino dei voti derivanti dagli stranieri aventi diritto al voto”. Il presunto boss – secondo le Carte della Procura – avrebbe invitato la “comunità formata da albanesi e pakistani”, a votare per il candidato sindaco Claudio Fina e l’aspirante assessore Marcello Menni, manifestando “pubblicamente il sostegno della ‘ndrangheta” per i due candidati.

“Somministrazioni di manodopera”

Salvatore Maiolo, anche lui arrestato, avrebbe creato, anche attraverso prestanome, società che “costituiscono meri serbatoi di personale da affittare a committenti”, alcuni di rilevanti dimensioni come Gls, uno dei colossi nel settore della logistica-trasporti. Il clan della `ndrangheta, con tale modus operandi, avrebbe portato avanti “illecite somministrazioni di manodopera” – scrive la Procura -, con “profitti a favore del sodalizio mafioso”. La società Thalia srl, si legge negli atti dell’ordinanza, operava “in regime di subappalto per la Gls Trasporti”. In un’intercettazione del gennaio 2020 Salvatore Maiolo (ora in carcere), parlando col cugino Giovanni Maiolo (anche lui arrestato), gli spiegava che “un suo amico aveva stipulato un contratto con il corriere Gls per la gestione di 40 furgoni a 200mila euro al mese”.

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