In diretta dalla Procura di Catanzaro la conferenza stampa di Nicola Gratteri sull’operazione dei carabinieri che ha portato all’arresto di 31 persone nell’ambito dell’inchiesta che ha colpito le cosche di Mesorace nel Crotonese. (LEGGI QUI)
“Questa indagine – ha detto Gratteri – si discosta dalle classiche indagini a carico di una cosca di ‘ndrangheta perché i presunti innocenti che abbiamo indagato si accaparravano il controllo di vaste aree dei boschi della Presila Crotonese salendo in provincia di Cosenza, il taglio e il trasporto del legname e il successivo conferimento nella centrale di biomasse. Questa è un’attività per la quale ci sono consistenti contributi europei, ma in questo caso l’anomalia che abbiamo documentato era che il 50% di quello che veniva conferito era materiale altamente inquinante, quindi una fonte di biomasse che dovrebbe produrre energia pulita invece produceva inquinamento”.
“Questa indagine – ha detto Gratteri – si discosta dalle classiche indagini a carico di una cosca di ‘ndrangheta perché i presunti innocenti che abbiamo indagato si accaparravano il controllo di vaste aree dei boschi della Presila Crotonese salendo in provincia di Cosenza, il taglio e il trasporto del legname e il successivo conferimento nella centrale di biomasse. Questa è un’attività per la quale ci sono consistenti contributi europei, ma in questo caso l’anomalia che abbiamo documentato era che il 50% di quello che veniva conferito era materiale altamente inquinante, quindi una fonte di biomasse che dovrebbe produrre energia pulita invece produceva inquinamento”.
Secondo Gratteri “si conferma come le mafie e la ‘ndrangheta in particolare si adattino alle opportunità economiche che via via si presentano, come le biomasse in questo caso”. Nel complesso – hanno spiegato gli investigatori in conferenza stampa – sono stati smaltiti oltre 21 milioni di quintali di materiale, di cui circa la metà di provenienza illecita, con conseguenti notevoli introiti per la ‘locale’ di Mesoraca. Decisivo ai fini dell’inchiesta – hanno poi ulteriormente e rilevato i carabinieri – l’apporto di alcuni collaboratori di giustizia che hanno agevolato le indagini a carico di una cosca che vanta anche proiezioni in altre regioni d’Italia e all’estero.