I Carabinieri del Nas hanno effettuato controlli in 1.934 strutture sanitarie in tutta Italia, con il monitoraggio di 637 imprese/cooperative private e la verifica di oltre 11.600 figure tra medici (13%), infermieri (25%) e altre professioni sanitarie (62%). Strutture che – si legge in una nota – “ricorrono sempre più spesso a contratti di appalto per avvalersi di professionalità sanitarie forniti da società esterne, solitamente riconducibili a cooperative”. Esattamente 165 le posizioni irregolari rilevate. I militari hanno segnalato complessivamente 205 persone, tra responsabili di cooperative, titolari di strutture sanitarie ed operatori sanitari, di cui 83 all’Autorità giudiziaria e 122 a quella amministrativa.
Le irregolarità
Le irregolarità
Sono stati denunciati 8 titolari di cooperative per l’ipotesi di reato di frode ed inadempimento nelle pubbliche forniture ritenuti responsabili di avere inviato personale in attività di assistenza ausiliaria in ospedali pubblici, in numero inferiore rispetto a quello previsto dalle condizioni contrattuali con l’Azienda sanitaria, o impiegato semplice personale ausiliario, privo del prescritto titolo abilitativo, anziché figure professionali socio-sanitarie, e, infine, personale medico non specializzato per l’incarico da ricoprire.
Tra le numerose irregolarità accertate, inoltre, c’è la fornitura da parte di cooperative di medici con età anagrafica superiore ai 70 anni stabiliti da contratto, l’esercizio abusivo della professione ma anche l’impiego di figure sanitarie esterne collocate in attività lavorativa senza l’adeguata formazione sulla tutela della sicurezza nei luoghi di lavoro.