Blitz della Finanza al Sistema bibliotecario di Vibo, prelevati atti scottanti

Acquisiti dai militari vari atti, ma gli investigatori mantengono il massimo riserbo sull'indagine in corso
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Blitz della Guardia di finanza al Sistema bibliotecario di Vibo, dove i militari hanno raccolto una corposa documentazione di varia tipologia in particolare quella di natura contabile, mandati di pagamento e delibere assembleari. Vige il massimo riserbo al momento da parte degli investigatori che stanno evidentemente seguendo un filone d’indagine che potrebbe scaturire dalle note vicende che hanno tenuto banco sugli organi di stampa locali nei mesi scorsi. Il personale della Finanza si è presentato nella sede sita nello storico palazzo Santa Chiara, chiedendo informazioni, come detto, su vari atti per farne copia ed acquisirla al fascicolo investigativo.

La polemica politica

La polemica politica

Sulla vicenda della contabilità dell’ente bibliotecario nei mesi scorsi si è innescata una animata polemica tra il Comune di Vibo Valentia e alcuni consiglieri da un lato, e l’ex direttore dell’ente bibliotecario, Gilberto Floriani dall’altro. Sempre nei mesi scorsi l’ex presidente Corrado L’Andolina, all’atto del suo insediamento, avvenuto nella primavera del 2022, aveva evidenziato diverse criticità in seno all’ente di natura amministrativa, debitoria e contabile. In particolare, sotto quello debitorio, era stato rilevato come nel corso degli anni fossero stati accumulati, tra mancato pagamento dei tributi, dei canoni di locazione e di altre tasse, debiti per 600mila euro, una quota dei quali spetta al Comune di Vibo; sotto quello contabile la situazione era apparsa, addirittura, ancora più grave, visto che sarebbe risultata assente non solo la rendicontazione degli ultimi tre anni, ma anche la documentazione che attesta i bilanci dello stesso segmento temporale. In più, la Regione aveva richiesto la restituzione dei fondi a suo tempo assegnati al Sbv (che promuove il Festival Leggere&Scrivere) e non rendicontati (60mila euro circa).

Gli interrogativi sulle nomine e i mancati emolumenti

Inoltre, erano stati sollevati alcuni interrogativi su una serie di episodi tra cui la nomina del direttore, nella persona del figlio dell’ex direttore Floriani,  e in generale sugli atti amministrativi, tra cui canoni di locazione, contratti. Nel frattempo, il Comune di Vibo aveva inviato nel 2019 una serie di diffide al Sbv a fornire la documentazione e in una commissione del 6 gennaio di quest’anno la dirigente di palazzo Razza, Adriana Teti aveva rilevato testualmente «Abbiamo chiesto le carte al Sistema ma ci sono state sempre negate». Nel febbraio successivo in occasione della presentazione del nuovo presidente, Fabio Signoretta – che ha dichiarato di mettere a disposizione anche gli atti del 2023 -, il sindaco di Vibo, Maria Limardo aveva ricordato che il Comune di Vibo vanta un saldo creditorio di 275mila euro nei confronti del Sbv e che non era il solo ente creditore. L’ex presidente L’Andolina – che si era dimesso cinque mesi dopo la sua nomina, preceduto di qualche giorno dal direttore incaricato appena poco tempo prima – aveva infatti reso noto che lo stesso ha debiti verso l’azienda che gestisce software che si aggirano sui 400mila euro e che la Regione ne vanta 65mila euro per la revoca di un finanziamento; altri 30mila euro riguardano il mancato pagamento di un precedente direttore artistico; altri di un ulteriore direttore artistico del 2021 “non interamente pagato”; i mancati emolumenti a due dipendenti e finanche il Cinema Moderno accampa crediti; oltre questo, molti finanziamenti non sarebbero stati rendicontati. Adesso i riflettori li ha accesi la Guardia di Finanza e questa attività potrebbe anche portare all’iscrizione di qualche nome nel registro degli indagati in ordine alle gestioni dell’ente degli anni passati. (f. p.)

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