Estorsioni a tappeto, connivenza tra Cosa Nostra e Stidda e rapporti con la ‘ndrangheta di Platì. Scatta l’operazione Condor in provincia di Agrigento. I carabinieri del Comando provinciale, insieme ai militari del Ros, hanno eseguito 10 misure cautelari: 5 in carcere, 4 ai domiciliari e 1 obbligo di dimora. Obiettivo dell’organizzazione mafiosa era il controllo delle attività economiche, come a Palma di Montechiaro, in particolare nel settore degli apparecchi da gioco e delle mediazioni per la vendita dell’uva (le sensalie).
Documentata l’interferenza esercitata da Cosa Nostra nel settore economico delle transazioni per la vendita di uva e la progressiva ingerenza della stidda. In tale ambito sono emersi i rapporti del vertice della famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro con la ‘ndrina calabrese dei Barbaro di Platì, nonché il controllo di una grossa parte del settore imprenditoriale delle slot machine e degli apparecchi da gioco installati nei locali commerciali. Tra gli arrestati spiccano i nomi di Nicola Ribisi, ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro, e Giuseppe Sicilia, ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Favara.
Documentata l’interferenza esercitata da Cosa Nostra nel settore economico delle transazioni per la vendita di uva e la progressiva ingerenza della stidda. In tale ambito sono emersi i rapporti del vertice della famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro con la ‘ndrina calabrese dei Barbaro di Platì, nonché il controllo di una grossa parte del settore imprenditoriale delle slot machine e degli apparecchi da gioco installati nei locali commerciali. Tra gli arrestati spiccano i nomi di Nicola Ribisi, ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro, e Giuseppe Sicilia, ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Favara.
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