“Duecento euro sono meglio di nulla ma non risolvono il problema”. Lo dice il leader della Cgil, Maurizio Landini, parlando a una tavola rotonda nella quale ha ribadito la necessità di affrontare la questione della precarietà. “Non è accettabile – ha detto – che il lavoro dipendente e le pensioni siano tassati di più delle rendite finanziarie. E’ una tassa sul lavoro vero. Devo modificare il sistema del prelievo fiscale. Ci sono troppe differenze. Non sta in piedi che ci siano queste differenze tra dipendenti e manager. Il mio problema non è che prendono troppo i grandi manager ma che prendono troppo poco i lavoratori dipendenti”.
Nel decreto aiuti c’è “un importante e non scontato incremento delle risorse che, dopo l’incontro con il sindacato, il governo ha raddoppiato facendole passare da 7 a 14 miliardi, recuperandole da un’ulteriore tassazione degli extraprofitti”. Anche il bonus da 200 euro per lavoratori e pensionati “è un primo significativo intervento che va nella direzione da noi auspicata”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, a Radio anch’io, sottolineando di aver “apprezzato la disponibilità del governo”: c’è “un primo forte intervento per l’emergenza, ora dobbiamo negoziare un nuovo patto sociale per crescita, sviluppo e lavoro”.
Nel decreto aiuti c’è “un importante e non scontato incremento delle risorse che, dopo l’incontro con il sindacato, il governo ha raddoppiato facendole passare da 7 a 14 miliardi, recuperandole da un’ulteriore tassazione degli extraprofitti”. Anche il bonus da 200 euro per lavoratori e pensionati “è un primo significativo intervento che va nella direzione da noi auspicata”. Così il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, a Radio anch’io, sottolineando di aver “apprezzato la disponibilità del governo”: c’è “un primo forte intervento per l’emergenza, ora dobbiamo negoziare un nuovo patto sociale per crescita, sviluppo e lavoro”.
Il bonus “200 euro”
Il bonus da 200 euro si rivolge a pensionati e lavoratori che hanno un reddito annuo non al di sopra dei 35.000 euro. E’ un contributo una tantum che sarà erogato a circa 30 milioni di italiani – direttamente in busta paga o sul cedolino pensione – per contrastare il rincaro dei prezzi in molti settori della vita quotidiana. Il bonus 200 euro previsto dal Decreto Aiuti 2022 approvato dal Consiglio dei Ministri il 2 maggio 2022 spetta a tre categorie principali: lavoratori autonomi, lavoratori dipendenti, pensionati.
Il bonus per pensionati e lavoratori da 200 euro – come ben spiegato dalla guida del portale www.ticonsiglio.com – funzionerà allo stesso modo per tutti i beneficiari che rispettano i requisiti di reddito. Sarà pagato, a seconda dei casi:
Il Ministro dell’Economia e delle Finanze, nella conferenza stampa di presentazione del Decreto Aiuti, ha dichiarato che il bonus sarà pagato “non appena sarà tecnicamente possibile”. La scadenza ipotizzata dovrebbe essere giugno per i lavoratori dipendenti e a luglio 2022 per i pensionati (insieme alla quattordicesima quindi)e gli autonomi. Inoltre, il Premier Mario Draghi nella medesima conferenza ha anche specificato che i soldi che i datori di lavoro metteranno negli stipendi saranno rimborsati “al primo pagamento fiscale”.
“Mai abbastanza”
I 200 euro di bonus per i lavoratori “non sono mai abbastanza, ma le risorse sono queste e il provvedimento è stato fatto senza fare scostamenti di bilancio. Non escludiamo che in futuro ci sia un incremento di questo importo”. Così Stefano Patuanelli, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, a margine del convegno inaugurale di Cibus, la fiera dell’alimentazione in corso a Parma fino al 6 maggio, parlando del contributo una tantum previsto dal Decreto Aiuti.
Bonus edilizi
Novità sono arrivate anche in materia di bonus edilizi. Il governo ha stabilito che la detrazione del 110% spetta anche, in relazione agli interventi su unità immobiliari effettuati da persone fisiche (edifici unifamiliari), per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo. Gli interventi sulle bollette e sui bonus edilizi erano stati chiesti nelle scorse settimane quando prima la Camera che il Senato avevano approvato la risoluzione presentata dai partiti di maggioranza sul Def del 2022, corredandola con una serie di istanze.