di Mediatica Comunicazione – In questi mesi si sta sviluppando un acceso dibattito sul regionalismo differenziato cioè in merito all’attuazione dell’articolo 116, III comma della Costituzione, il quale prevede che le Regioni possano ottenere “forme e condizioni particolari di autonomia” in una serie di materie, tra cui quelle che rappresentano il cuore dello Stato sociale, come sanità e istruzione.
Si tratta di una disposizione che non era contenuta nel testo originario della Costituzione del 1948 ma che è stata inserita in Costituzione nel 2001, senza neppure un adeguato dibattito, nell’ambito della maldestra riscrittura del Titolo V, che ci ha consegnato un assetto dei poteri locali che è diventato un vero e proprio “caos”.
Si tratta di una disposizione che non era contenuta nel testo originario della Costituzione del 1948 ma che è stata inserita in Costituzione nel 2001, senza neppure un adeguato dibattito, nell’ambito della maldestra riscrittura del Titolo V, che ci ha consegnato un assetto dei poteri locali che è diventato un vero e proprio “caos”.
“E’ bene che in Calabria si ritorni a discutere di regionalismo differenziato. Una sollecitazione che arriva soprattutto dalla società civile, visto che la politica al momento non mette il punto in cima alle priorità”.
E’ quanto afferma il presidente della commissione regionale anti-‘ndrangheta, il consigliere regionale Arturo Bova che risponde ai nostri microfoni e secondo il quale proprio un dibattito sul tema, potrebbe ricompattare un’area di sinistra da cui ripartire