Bracconaggio ittico nel Parco Nazionale della Sila, tre denunce

I militari hanno notato un filo fissato alla vegetazione sulla sponda del lago al quale era ancorata da una parte all’altra una rete da pesca a maglia
Bracconaggio Sila

Tre persone sono state denunciate dai militari della Stazione Parco di Spezzano della Sila Camigliatello Silano per bracconaggio ittico in località Lago di Ariamacina nel comune di Casali del Manco, in provincia di Cosenza. Le pattuglie operanti mentre effettuavano i controlli, disposti dal Reparto CC Parco della “Sila” in collaborazione con la Polizia provinciale – distaccamento di San Giovanni in Fiore – all’imbocco del lago di Ariamacina, hanno notato un filo fissato alla vegetazione sulla sponda del lago al quale era ancorata da una parte all’altra delle sponde stesse una rete da pesca a maglia.

Dopo un lungo lasso di tempo si notava l’avvicinarsi di un automezzo, con alla guida un uomo del luogo, successivamente denunciato in concorso, dal quale scendevano due persone di nazionalità rumena le quali si avvicinavano a piedi alla sponda del lago per poi immergervisi per provvedere al recuperare del filo legato alla vegetazione lacustre sita sulle due sponde del lago. Una volta raccolta la rete e il pesce in essa contenuto, i militari sono intervenuti bloccando l’attività e identificando i trasgressori. Si è pertanto proceduto al sequestro dell’attrezzatura utilizzata e del pescato prelevato (trote e scardole) il quale, previa autorizzazione del servizio veterinario del’Asp intervenuto, visto il buono stato di conservazione, è stato donato ad un ente benefico.

Dopo un lungo lasso di tempo si notava l’avvicinarsi di un automezzo, con alla guida un uomo del luogo, successivamente denunciato in concorso, dal quale scendevano due persone di nazionalità rumena le quali si avvicinavano a piedi alla sponda del lago per poi immergervisi per provvedere al recuperare del filo legato alla vegetazione lacustre sita sulle due sponde del lago. Una volta raccolta la rete e il pesce in essa contenuto, i militari sono intervenuti bloccando l’attività e identificando i trasgressori. Si è pertanto proceduto al sequestro dell’attrezzatura utilizzata e del pescato prelevato (trote e scardole) il quale, previa autorizzazione del servizio veterinario del’Asp intervenuto, visto il buono stato di conservazione, è stato donato ad un ente benefico.

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