Alterazione del voto, falsità ideologica in atto pubblico ed abuso d’ufficio. Sulla base di queste accuse, la Digos della Questura di Reggio Calabria, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha eseguito stamani un’ordinanza di custodia cautelare emessa a carico di sei persone. Nei loro confronti, il gip del Tribunale della città metropolitana, accogliendo le richieste della Procura della Repubblica che coordina le indagini, ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari, e, in un caso, la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico.
L’operazione si riferisce ai presunti brogli elettorali rilevati in occasione delle elezioni comunali avvenute a Reggio Calabria nel settembre del 2020. Sulla vicenda, nella città calabrese, infuria la polemica politica dall’indomani del voto. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30.
L’operazione si riferisce ai presunti brogli elettorali rilevati in occasione delle elezioni comunali avvenute a Reggio Calabria nel settembre del 2020. Sulla vicenda, nella città calabrese, infuria la polemica politica dall’indomani del voto. I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10.30.
Nell’ambito della stessa inchiesta, nel dicembre scorso, erano stati arrestati il consigliere comunale del Pd Nino Castorina e un presidente di seggio, Carmelo Giustra. In occasione delle elezioni contestate, Castorina aveva riportato oltre 1.500 preferenze, risultando il più votato fra i componenti dell’assemblea comunale. Giustra aveva rivelato agli inquirenti il sistema che avrebbe consentito di alterare il voto nella sua sezione elettorale.
LEGGI ANCHE | Brogli elettorali a Reggio, Salvini: “Elezioni da ripetere per rispetto della città”